Spesso è possibile ritrovarsi con delle vecchie orchidee che sembrano da buttare. Non fatelo, possono essere facilmente recuperate.
Le orchidee, piante amate da molti appassionati di giardinaggio, spesso si rivelano di difficile coltivazione. Non è raro infatti trovarsi di fronte a un triste spettacolo: un’orchidea che sembra completamente secca e senza speranza. La tentazione di gettarle via le vecchie orchidee e sostituirle con delle nuove piante può essere forte, ma prima di prendere decisioni affrettate, è essenziale sapere che le orchidee possono essere recuperate e riportate alla loro bellezza originale. Vediamo allora come riportare in vita le orchidee in modo semplice.
Mai buttare le vecchie orchidee
Qualsiasi sia la loro specie, le orchidee hanno esigenze specifiche che vanno comprese per potersi prendere cura di loro adeguatamente. Sono piante che in natura sono abituate a vivere aggrappate ad altre piante o superfici, assorbendo nutrienti e acqua dall’aria e e dal materiale organico circostanti. Queste piante preferiscono climi tropicali e prosperano in luoghi luminosi ma al riparo dalla luce diretta del sole.
Tuttavia può capitare di ritrovarsi con un’orchidea tanto secca da sembrare morta, ma non bisogna mai darla per spacciata. Ci sono dei procedimenti che si possono seguire per tentare il recupero e ridare vitalità alla pianta.
Come prima cosa è necessario isolare la pianta dagli altri esemplari per evitare il rischio di diffusione di malattie. Fatto ciò, esaminare attentamente il fusto e le radici. Se il fusto sembra vuoto e le radici sono secche e marroni, la pianta è molto probabilmente morta, ma ciò non significa che sia davvero senza speranza.
Con attenzione, si può provare a tagliare con delicatezza il fusto, eliminando solo le parti evidentemente morte e cercando di conservare le parti ancora vive. Successivamente, immergere le radici della pianta in acqua distillata a temperatura ambiente per circa 15-20 minuti. L’acqua distillata aiuterà ad idratare le radici secche e a stimolare il processo di recupero. Dopo aver immerso le radici, avvolgerle delicatamente in muschio di sfagno, che trattiene l’umidità e creare un ambiente ideale per la crescita delle radici. L’ideale sarebbe riporre il tutto in un vaso di vetro, così da permettere alla luce di passare e al contempo proteggere la pianta. Posizionare poi la pianta in un ambiente luminoso ma al riparo dai raggi diretti del sole e attendere.
Come procedere dopo la cura del fusto
É importante ricordare che il recupero delle orchidee richiede tempo, pazienza e cure costanti. Controllare regolarmente la pianta per assicurarsi che il muschio sia sempre umido e aggiungere acqua distillata, se necessario. Allo stesso tempo, bisogna fare attenzione a evitare l’eccesso di acqua, poiché le radici delle orchidee possono marcire se rimangono troppo a lungo in acqua stagnante.
Con il passare delle settimane, dovrebbero iniziare a mostrarsi i primi segni di vita, nuove radici che si sviluppano e persino un possibile germoglio nel fusto. Questi sono segni positivi di recupero. In questa fase bisogna continuare a seguire le pratiche di cura precedentemente descritte, così da poter assistere in breve tempo a una vera e propria rinascita dell’orchidea.
Recuperare un’orchidea che sembra morta può essere molto gratificante, specialmente se si è legati alla pianta per questioni affettive. Queste piante, anche se fragili, possono sorprendere con la loro incredibile capacità di rigenerarsi se poste nelle condizioni adatte.