Nuova protesta giovedì 2 marzo presso la sede di Fratelli d’Italia, organizzata dagli anarchici che non hanno alcuna intenzione di fermarsi, ma che continuano in qualunque modo a sostenere la causa di Alfredo Cospito.
Gli esponenti dell’anarchia Milanese si ritroveranno nel pomeriggio di giovedì 2 marzo, per protestare proprio davanti alla sede di Fratelli d’Italia, in particolare in Corso ben Buenos Aires.
Ad annunciare la protesta sono stati proprio gli anarchici sui social, che hanno lanciato un chiaro messaggio ai politici.
Hanno scritto mediante un post Facebook, che i fascisti che governano insieme alla Meloni sono i responsabili di tutto ciò che avviene in Italia. Sono i responsabili persino della condanna a morte di Cospito e di tutti coloro che vivono nelle sue stesse condizioni, ma di cui non si parla.
Informano inoltre di non avere alcuna intenzione di fermarsi davanti alle forze dell’ordine, bensì di voler difendere l’Italia e le istituzioni, portando avanti le proprie idee a favore della libertà.
In modo particolare lo sciopero di giovedì 2 marzo, così come tutti gli altri avvenuti già in precedenza, rivolgono lo sguardo ad Alfredo Cospito, nato nel 1967, ritenuto tra gli elementi di spicco del mondo anarchico di Torino. Cospito è il leader della fai, movimento composto da gruppi di intimidazione armata.
L’uomo è in carcere da ormai dieci anni, per aver commesso diversi reati, tra cui la gambizzazione dell’amministratore delegato di Ansaldo nucleare Adinolfi. Ai tempi venne arrestato insieme ad un suo amico, che però è tornato libero già da due anni grazie ad uno sconto della pena in appello.
Durante la detenzione cospito è stato accusato di aver commesso anche l’attentato del 2006, presso la scuola dei Carabinieri di Fossano che per fortuna non ha causato vittime. Nonostante il finale, la Cassazione lo ha accusato di aver danneggiato lo Stato, avendo organizzato e portato a compimento una strage contro la sicurezza dello Stato italiano.
Cospito ha trascorso sei anni in carcere, in regime di alta sicurezza. Poi è stato deciso per lui il 41 bis, perché a quanto pare anche da dentro il carcere in qualche modo nel corso del tempo, è riuscito a mettersi in contatto con i suoi collaboratori per organizzare e portare a compimento stragi e reati di qualunque genere.
Non si sa come sia riuscito a mandare chiari messaggi ai suoi uomini, anarchici come lui, ma lo ha fatto. Per questo motivo oggi è ritenuto un individuo pericoloso per il nostro Stato, e non solo. Non a caso è il primo anarchico a finire al 41 bis che secondo i più è una misura esagerata. Compreso l’avvocato difensore, che ha presentato ricorso.
Il ricorso è stato rifiutato. Per cui Cospito rimarrà al carcere duro. Al momento, ormai da 4 mesi e oltre, l’anarchico in sciopero della fame. Secondo il suo avvocato, non potrà vivere, in queste condizioni, ancora per molto.