Nuovo attacco hacker al gruppo Multimedica

Il gruppo Multimedica, di cui fanno parte le cliniche di San Giuseppe e di Sesto San Giovanni, ha subito un nuovo attacco hacker.

Multimedica
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L’azienda milanese che gestisce le cliniche San Giuseppe e Sesto San Giovanni ha subito un’altra battuta d’arresto a distanza di quattro giorni fa per mano di un nuovo attacco hacker.

L’entità del danno è ancora sconosciuta e non si sa ancora quando riprenderanno le operazioni informatiche di routine.

Il gruppo Multimedica, composto dall’ospedale San Giuseppe di Milano e dall’Irccs Multimedica di Sesto San Giovanni, ha segnalato una nuova ondata di tentativi di hacking e conseguenti blocchi del sistema.

Il gruppo ha dovuto già affrontare un pesante attacco hacker il 21 e 22 aprile e adesso è stato nuovamente preso di mira.

Il nuovo attacco hacker ha mandato in blocco diversi servizi

Tale nuovo attacco ha provocato un completo disservizio del sistema informatico, con conseguente sospensione delle attività ambulatoriali, comprese quelle del Pronto Soccorso, e la conseguente impossibilità di raccogliere le segnalazioni.

Hacker in azione
Hacker in azione-imilanesi.nanopress.it

Anche il sito web dell’azienda è stato bloccato. Multimedica ha dichiarato che al momento non è chiaro quando riprenderanno le normali operazioni.

A causa del blocco informatico, con le ambulanze che non possono raggiungere i pronto soccorso, le visite sono state sospese e ad alcuni medici sono state concesse le ferie.

A causa dell’interruzione del normale lavoro quotidiano nella clinica, le radiografie e i referti non possono essere fatti. Inoltre, le cartelle cliniche sono attualmente inaccessibili online.

Pochi i servizi per adesso garantiti

Dopo il primo attacco, il gruppo (composto da Multimedica di Sesto San Giovanni e dall’ospedale San Giuseppe di Milano) ha costituito una task force composta da personale esterno per garantire la continuità del servizio.

Tuttavia, da allora si è verificato un nuovo attacco. Attualmente possono essere garantiti solo i servizi di ostetricia, dialisi, riabilitazione, chemioterapia, medicina nucleare, assistenza domiciliare e ricovero.

Insomma, una situazione che creerà numerosi disagi ai pazienti delle strutture coinvolte. La speranza è che il problema venga risolto nel minor tempo possibile.

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