Nuovo aumento dei biglietti ATM, la notizia ha già generato parecchie protesta da parte del cittadino. Ma cosa c’è di vero in questa notizia?
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A partire dal prossimo 1° settembre i biglietti ATM potrebbero aumentare ancora. La notizia diffusa proprio in questi giorni non è stata accolta con piacere dai cittadini milanesi.
Il motivo è il seguente ovvero il fatto che il prezzo dei biglietti ATM a Milano era già salito a inizio del 2023 passando da 2 a 2,20.
Questo aumento è stato dovuto ad un adeguamento ISTAT delle tariffe del trasporto pubblico, al quale la regione Lombardia ha dovuto fare ricorso.
Nuovo aumento dei biglietti ATM
In questo clima di indecisione e proteste, visto che al momento non si sa se effettivamente questo aumento sarà confermato o meno, a parlare stato l’assessore alla mobilità di Palazzo Marino ovvero Arianna Censi.
Quest’ultima ha fatto sapere che ad oggi l’intento dell’ amministrazione è semplicemente quello di andare a proteggere e tutelare i milanesi, evitando di sferrare ancora un basso colpo con l’ennesimo aumento.
Ed ancora l’assessore ha fatto sapere che l’unica notizia certa al momento è che la regione Lombardia ancora una volta ha dovuto imporre un adeguamento ISTAT e lo ha dovuto fare in tutti i settori.
È stato così confermato che Trenord dovrà aumentare le sue tariffe a partire proprio dal primo settembre, così come accaduto lo scorso anno.
Le parole dell’ Assessore
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Riguardo invece l‘aumento dei biglietti ATM, l’assessore ha fatto sapere che da parte dell’ amministrazione non c’è alcuna intenzione di aumentare il costo del ticket. Di conseguenza, si vuole andare a proteggere i milanesi.
Censi ha aggiunto ancora l’obiettivo principale. Quale? Quello di voler far valere i diritti delle famiglie milanesi chiedendo così al governo e di conseguenza alla regione di andare a coprire quelli che sono gli aumenti senza dover andare ad attingere alle tasche dei cittadini.
Non è mancata la frecciatina nei confronti dei consiglieri di minoranza una tra tutti Silvia Sardone esponente della Lega. Quest’ultima aveva parlato di questo ipotetico aumento, definendolo una vergogna.