Il nuvo museo sarà inaugurato a settembre ad Ospitaletto ed esporrà diverse opere dello scultore nativo del paese.
All’interno del museo oltre all’area espositiva delle sculture, ci saranno anche altri spazi dedicati ad esperienze di laboratorio didattico e culturale. L’area esterna invece sarà dedicata alla socialità ed all’incontro della comunità.
Qui si svolgeranno eventi come film o concerti. Sabato 16 settembre 2023, alle 11.00 il comune aprirà ufficialmente agli ospitalettesi l’area espositiva dedicata al loro illustre concittadino Domenico Ghidoni.
L’edificio che ospita il museo è l’ex villa Presti, una struttura risalente agli anni dei primi ‘900, che ricopre una superficie di 500 metri quadrati. Mentre l’area esterna del giardino, che circonda la casa, è di 5mila metri quadri.
Fu acquisita dal comune nel 2016 attraverso la permuta di due lotti edificabili. L’elegante edificio si trova in via Padana Superiore. Si tratta della strada che passa attraverso il centro del paese per proseguire in via Ghidoni.
L’iniziativa è nata per impulso dell’ex sindaco Giovanni Battista Sarnico e dell’amministrazione comunale. Un’iniziativa presa in carico anche dall’attuale prima cittadina Laura Treccani in una nota di agosto.
In questa dichiarazione la Treccani ha precisato che la precedente amministrazione non ha operato al meglio per diverse questioni, ma non per quella del museo. Per questa, infatti, la gestione ha portato a dei risultati.
Questo grazie ad un intervento tempestivo di variazione deliberato urgentemente in Giunta. Variazione ratificata in Consiglio Comunale, grazie anche agli interventi da parte di alcuni sponsor che hanno permesso di dare il via al progetto.
Domenico Ghidoni, è nato ad Ospitaletto il 13 settembre 1857 da una famiglia contadina ed è morto il 2 settembre del 1920 a Milano. La madre era Maria Bambina Inselvini, mentre il padre era Felice Ghidoni.
Ha iniziato ad apprendere l’arte a bottega nel 1877, presso Pietro Faitini. Successivamente si iscrisse anche alla Scuola di Disegno annessa alla Pinacoteca civica Tosio di Brescia.
Oltre ai corsi serali frequentò, negli anni 1879-1880, quelli di Lorenzo Vela, il fratello di Vincenzo, presso l’Accademia di Brera a Milano. Qui si dedicò ad imparare l’arte della realizzazione degli elementi decorativi ed ornamentali dell’architettura.
Si accostò alla tecnica del verismo, e nella città di Milano svolse gran parte della sua attività artistica. Nonostante questo, mantenne comunque i rapporti con il suo paese natio e con Brescia.
Tra le sue opere di Brescia vi sono, il monumento a Costantino Quaranta, il busto di Antonio Tagliaferri ed altro ancora presso il cimitero monumentale. I due leoni presso il Castello. Il busto di Giuseppe Verdi al Teatro Grande.
Suo anche il monumento a Tito Speri, eroe delle dieci giornate e la Statua dell’angelo della rivelazione. Anche la scultura che raffigura Giuseppe nella bottega di Nazareth nella Chiesa di Gussago e diversi gruppi scultorei ad Ospitaletto.