Occhio a non fare questa mossa in banca poiché potrebbe portare a una sanzione elevata, che ammonta a 10.000 euro.
Ci sono alcuni casi in cui la legge mantiene un rigore incrollabile che non ammette alcuna pretesa di ignoranza.
È quindi prudente non solo essere consapevoli dei nostri diritti nei rapporti con banche e altri enti creditizi, ma anche avere una conoscenza approfondita dei nostri obblighi in modo da evitare qualsiasi rischio potenziale.
In epoca contemporanea è diventata consuetudine avere un conto corrente presso una banca o un ufficio postale per i numerosi vantaggi che offre.
Depositare fondi su un conto corrente non solo ne garantisce la sicurezza ma ne facilita anche la gestione.
Ciò include la possibilità di ottenere l’accredito dello stipendio o della pensione, nonché la possibilità di addebitare le bollette di tutte le utenze.
Inoltre, gli strumenti finanziari convenzionati con i conti correnti, quali assegni, bancomat e carte di credito, offrono sostanziali vantaggi al correntista.
In qualsiasi momento, ci riserviamo il diritto di fornire sostegno finanziario o interrompere il supporto del tuo conto.
Ciò, ovviamente, nel massimo rispetto dei limiti di legge al pagamento in contanti, nonché nell’uso prudente delle carte di debito e di credito.
Ogni volta che scegliamo di utilizzare questi metodi di pagamento, dobbiamo esercitare la massima cura e attenzione ai dettagli.
Ciò comporta la salvaguardia delle carte da furto o duplicazione assicurando che siano tenute separate dai corrispondenti codici PIN.
Inoltre, è particolarmente importante monitorare le spese e i fondi disponibili, in particolare nel caso delle carte di credito, in modo da evitare difficoltà finanziarie.
Occhio agli obblighi bancari e personali
Quando viene aperto un conto corrente, viene stipulato un accordo contrattuale tra il cliente e la banca e, come in ogni rapporto, entrambe le parti hanno responsabilità e diritti.
I principali obblighi della banca sono l’esercizio della diligenza, della trasparenza e della correttezza.
Oltre a fornire estratti conto periodici, le banche sono tenute a fornire un preavviso minimo di due mesi prima di apportare modifiche unilaterali alle condizioni contrattuali.
Di conseguenza, i clienti hanno la libertà di risolvere il contratto o accettare tacitamente le modifiche.
È imperativo che i clienti non solo rivedano i propri estratti conto e la corrispondenza con il proprio istituto finanziario, ma anche che rimangano vigili per eventuali prelievi o transazioni irregolari che potrebbero destare sospetti presso l’operatore bancario.
Ad esempio, se un cliente supera la soglia limite di 10.000 euro mensili per i prelievi, può essere sottoposto a controllo da parte della Guardia di Finanza.
In tali casi, la banca ha l’obbligo di segnalare all’Unità di Informazione Finanziaria le operazioni ritenute sospette, che possono essere inoltrate alla Guardia di Finanza.
Hanno anche l’obbligo significativo di cooperare attivamente con il proprio istituto finanziario fornendo le informazioni necessarie come richiesto.
Attenzione alla mossa in banca o alla posta
La responsabilità di rispettare determinati obblighi esiste non solo all’inizio di un rapporto contrattuale, ma per tutta la durata dell’accordo commerciale. Perciò è importante non fare una certa mossa in banca o in posta.
Nello specifico, il Decreto Legislativo n. 231/2007 è stato emanato per contrastare la pratica del riciclaggio, dell’acquisizione illecita di beni o di altre utilità e delinea specifiche responsabilità per i clienti all’articolo 22.
Gli intermediari finanziari sono tenuti a verificare i propri clienti all’inizio di ogni rapporto continuativo, ovvero uno che comporta molteplici operazioni di deposito, prelievo o trasferimento di mezzi di pagamento.
Le transazioni occasionali che comportano il trasferimento di 15.000 euro o più richiedono il rispetto di determinati requisiti.
Gli operatori sono tenuti a condurre un audit se hanno dubbi sull’accuratezza o l’adeguatezza delle informazioni fornite dal cliente.
L’articolo 22 impone ai clienti di fornire informazioni aggiornate e necessarie agli operatori per adempiere a tali obblighi di dovuta diligenza.
Queste informazioni devono essere fornite per iscritto ed essere sotto la responsabilità del cliente. In caso di false informazioni o documenti possono essere previste sanzioni pecuniarie da 10.000 a 30.000 euro e la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
È essenziale prestare attenzione quando si forniscono queste informazioni per evitare conseguenze finanziarie significative.