Occupato il liceo Manzoni: protesta contro la vittoria del centrodestra

Gli studenti hanno occupato il liceo Manzoni come segno di protesta per la vittoria del centrodestra alle elezioni che si sono svolte il 25 settembre 2022.

Liceo Manzoni occupato
Liceo Manzoni occupato – Nanopress.it

I risultati delle elezioni che si sono svolte il 25 settembre non hanno affatto entusiasmato gli studenti del liceo Manzoni tanto che, in gruppo, hanno occupato il proprio istituto in segno di protesta. La vittoria schiacciante del centrodestra e, in particolare, di Giorgia Meloni, dunque, ha fatto scaturire reazioni negative da parte degli alunni della scuola superiore secondaria.

Liceo Manzoni occupato dagli studenti come protesta per la vittoria del centrodestra

La vittoria schiacciante del centrodestra non è stata gradita dagli studenti del liceo Manzoni che hanno pensato di occupare l’istituto in segno di protesta.

I ragazzi, dunque, non hanno accettato che la coalizione di centrodestra – e in particolare Fratelli d’Italia, con a capo Giorgia Meloni – abbia avuto così tanto consenso, tanto da far ipotizzare un esecutivo con gli esponenti dei relativi partiti facenti parte dello schieramento.

I ragazzi hanno deciso di occupare, in gran parte, le aule del piano terra per due giorni e di rimanere lì per due giorni, per poi riprendere le lezioni a partire da mercoledì.

In questa occasione, gli studenti hanno organizzato un picchetto all’ingresso, per poi parlare dell’occupazione e dei temi che più sono legati al mondo dell’istruzione: uno fra questi, l’alternanza scuola-lavoro.

Come loro stessi hanno sostenuto gli stessi studenti in un comunicato, l’intenzione è quella di palesare apertamente ciò che li reprime di più al fine di far cambiare le cose da basso e non solamente per volere dei politici.

Liceo manzoni occupato
Liceo Manzoni occupato – Nanopress.it

Emergenza climatica e lavoro precario

Oltre al tema dell’alternanza scuola-lavoro, gli studenti del liceo di via Orazio hanno in agenda altre problematiche da affrontare: la crisi climatica, il lavoro precario e il nuovo scenario politico che viene definitiva “pericolosa e repressiva“.

Pertanto, come loro stessi sottolineano, non staranno a guardare ma agiranno attivamente al fine di non farsi togliere “il futuro che ci appartiene”. Emerge, inoltre, una lamentela in merito alla “rappresaglia mirata” per non far proseguire l’occupazione e per far attuare il “rispetto di regole che non ci rappresentano”.

I liceali, dunque, hanno alzato la voce e – a quanto annunciano – non fermeranno qui le loro lotte contro un futuro governo che non rappresenta le loro idee e i loro principi e che, in sostanza, non rappresenterebbe il loro avvenire e le loro necessità.

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