Il corpo di Julia Ituma, la pallavolista diciottenne morta dopo essere precipitata dal sesto piano della camera di hotel di Istanbul dove alloggiava insieme alla sua squadra, è arrivato a Milano. Oggi è il giorno dell’addio.
I funerali della sportiva si terranno alle ore 11:00 presso la parrocchia di San Filippo Neri in via Gabbro, dove la giovane è nata e ha mosso i suoi primi passi nel mondo dello sport.
Presso la chiesa di San Filippo non potranno accedere i fotografi e i giornalisti, sul sagrato però sarà trasmessa la funzione in modo tale da poter dare a tutti la possibilità di assistere alla celebrazione.
L’appello del Don della chiesa è stato ‘Apriamo il cuore alla speranza, seppur nel dolore e nella sofferenza’. La famiglia della giovane Julia Ituma sta soffrendo tantissimo. Ha raggiunto la figlia non appena ricevuta la notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno. La sua squadra e la società si sono strette attorno ai genitori, entrambi nigeriani, per condividere il dolore e la sofferenza.
Intanto proseguono le indagini per capire cosa abbia provocato la caduta della giovane Julia Ituma dal davanzale della finestra dell’hotel al termine dell’incontro di pallavolo che si era concluso con un risultato negativo qualche ora prima. C’è chi parla di incidente, chi di malore. Poi ci sono le autorità turche che sin dal primo momento affermano che si è trattato di un gesto volontario, anche se non si capisce il motivo.
Julia Ituma prima di suicidarsi avrebbe parlato a lungo al telefono fuori dalla camera per non disturbare la sua compagna di stanza mentre dormiva. Quest’ultima avrebbe appreso la notizia dopo essere stata svegliata dagli agenti locali.
Intanto arrivano i messaggi di cordoglio per la famiglia e tantissimi messaggi di addio e di scuse rivolti alla giovane pallavolista. Tra i più toccanti di tutti c’è quello di Virginia Adriano, classe 2004, che aveva avuto modo di giocare con lei qualche anno fa. Dice di volerla ricordare sorridente e felice come allora e di voler portare con sé l’ultimo abbraccio.
Non mancano coloro che si lasciano andare allo sconforto e al senso di colpa. In molti le chiedono scusa per non averle dedicato tutto il tempo necessario, cosa che magari avrebbe potuto evitare questo tragico e inaspettato epilogo.