Il San Raffaele di Milano si rende protagonista di un fatto anomalo. Una paziente ha dovuto aspettare 1300 giorni per sottoporsi a un’operazione di routine: una colecistectomia.
Operazione chirurgica – imilanesi.nanopress.itDi recente, è stato riportato il caso di una paziente che ha atteso ben 1300 giorni per una colecistectomia, un intervento chirurgico che prevede la rimozione della cistifellea.
San Raffaele, più di tre anni di attesa per un intervento in regime di servizio pubblico
1300 giorni, l’equivalente di più di tre anni. É quanto ha dovuto attendere una paziente per sottoporsi a un’operazione in regime di servizio pubblico. Il fatto è stato denunciato da Medicina Democratica (Movimento di Lotta per la salute). Se ne è discusso durante l’ultima puntata della trasmissione ’37e2′ andata in onda su Radio Popolare.
La paziente, la signora Aurelia, ha raccontato di aver avuto il primo episodio di coliche biliari intorno all’agosto 2020. Si è recata, quindi, al pronto soccorso del San Raffaele ma, a causa della grave problematica sanitaria dovuta alla pandemia da Covid 19, non viene giudicata un’urgenza e a ottobre è messa in lista d’attesa. La paziente ha dovuto sopportare un dolore costante e i rischi correlati alla presenza di calcoli nella cistifellea. “Ho avuto continue fitte, dolori, nausee, vomito”, ha detto in trasmissione. L’attesa prolungata ha causato anche un peggioramento delle sue condizioni di salute generale, con conseguente impatto sulla sua qualità della vita.
Per un intervento a pagamento i tempi di attesa si azzerano. Il costo dell’operazione, però, è 7.500 euro. “Non è giusto che un cittadino onesto, che paga le tasse non abbia diritto a un servizio sanitario pubblico che funzioni”, ha denunciato la signora Aurelia. Vittorio Agnoletto, medico e conduttore della trasmissione sulla salute, ha invitato invitato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso ad intervenire sulla questione.
I motivi dell’attesa
Il San Raffaele ha replicato che questo specifico intervento è programmabile e non ha carattere di urgenza. I ritardi sono causati dalla pandemia. L’ospedale San Raffaele, così come altri nosocomi, ha dovuto sospendere per diversi mesi, molte operazioni a causa della pandemia. La precedenza viene conferita alle patologie che sono giudicate d’emergenza.
Marco Caldiroli di Medicina Democratica aveva già denunciato come la commercializzazione della salute che passa attraverso la privatizzazione della sanità trasforma il cittadino che ha bisogno e ha diritto di essere curato a un mero cliente. È necessario che le autorità sanitarie, le istituzioni e i professionisti del settore lavorino insieme per prevenire e affrontare questi casi e garantire la migliore assistenza possibile ai pazienti.