Omicidio a Milano. Piero Luigi Landriani è stato ucciso a coltellate nella propria abitazione. Sarebbe stata la sua convivente a lanciare l’allarme. Qual è al momento la ricostruzione dei fatti
Un efferato omicidio si è consumato ieri a Milano. La vittima si chiama Piero Luigi Landriani, nato il 22 giugno 1953. L’uomo era originario di San Donato, avrebbe compiuto 70 anni tra due mesi circa.
A lanciare l’allerta sarebbe stata la compagna e convivente di Landrini, una donna brasiliana di 48 anni. Nonostante il tempestivo arrico degli operatori del 118, non c’è stato nulla da fare. La ricostruzione dei fatti è al vaglio delle forze dell’ordine che stanno indagando sull’efferato omicidio.
Omicidio a Milano: la versione della convivente di Piero Luigi Landriani
Piero Luigi Landriani è stato ucciso con diversi fendenti scagliati prevalentemente al torace con un’arma da taglio. Il suo corpo è stato rinvenuto nella sua dimora sita a Palazzo Aler, in via Panigarola a Milano, nel quartiere Corvetto, nella periferia sud-est della città.
Aperte le indagini sulla dinamica dei fatti e sulle motivazioni. A chiamare i soccorsi è stata la convivente 48enne brasiliana della vittima. La persona in questione ha raccontato che Piero Luigi Landriani avrebbe avuto una discussione con due uomini, di origine nordafricana, con i quali stava intrattenendo un incontro privato.
Solo dopo che i due si sono allontanati dall’abitazione, la donna avrebbe trovato il compagno riverso in una pozza di sangue. Ha chiamato il 118 intorno alle ore 23.30. Inutile ogni tentativo di rianimarlo. É stato trasportato in ospedale, tantando qualsiasi manovra ma per lui non c’è stato davvero più nulla da fare. Il passato di Piero Luigi Landriani nasconde qualche ombra. L’uomo, infatti, aveva precedenti riguardo una questione di armi. Inoltre, Via Panigarola e in particolare Palazzo Ares sono luoghi noti per fatti di cronaca connessi allo spaccio di stupefacenti.
Non si esclude nessuna pista. Dell’omicidio se ne stanno occupando gli agenti della Squadra Mobile, guidati dal vice questore Domenico Balsamo e dal dirigente Marco Calì. La versione fornita dalla convivente solleva diversi dubbi e sarebbe ancora sotto inchiesta. A quanto pare, non ci sarebbero prove sulla presenza dei due individui. I vicini di casa hanno riferito, invece, di una relazione complicata tra Landriani e la sua compagna.