Omicidio di Cristian Sebastiano, il mandante condannato a 30 anni

Ci sono importanti novità sull’omicidio di Cristian Sebastiano, l’uomo ucciso da due ragazzini di 14 e 15 anni il 29 novembre 2020.

carabinieri
carabinieri -imilanesi.nanopress.it

Il mandante, Giovanni Gambino è stato condannato a 30 anni di reclusione. La corte di Assisi di Monza ha stabilito per lui la pena di 30 anni di reclusione per concorso in omicidio e rapina.

Il quarantatreenne tossicodipendente era amico e vicino di casa di Cristian Sebastiano, 42 enne ucciso con una trentina di coltellate da due giovani tossicodipendenti del posto di 14 e 15 anni sotto i portici del quartiere San Rocco. La vittima è stata anche rapinata: gli sono stati sottratti 5 gr di cocaina.

Gambino è in carcere dal 2021, adesso dovrebbe scontare 30 anni di reclusione per essere stato mandante e complice dell’omicidio di Cristian Sebastiani

In realtà il mandante dell’omicidio, Gambino è in carcere dall’aprile del 2021 perché è ritenuto dai giudici anche complice dell’omicidio avvenuto senza alcun motivo apparente. Secondo la ricostruzione dei fatti, l’uomo avrebbe telefonato alla vittima da una cabina telefonica per accordarsi per il giorno e l’ora della consegna della droga. All’appuntamento si sarebbero però presentati i due giovanissimi che lo avrebbero accoltellato fino ad ucciderlo.

cristian sebastiano
cristian sebastiano-imilanesi.nanopress.it

Gambino ha sempre negato l’accusa, appoggiato tra l’altro dai due Baby killer che sono stati condannati a 14 anni ciascuno per l’omicidio, in appello. La Corte di Cassazione aveva annullato la sentenza a causa di una semi infermità mentale causata dall’assunzione della droga a partire dall’età di 11 anni, stabilendo un nuovo processo di appello.

Tra richieste di annullamento della pena ed ergastolo, la procura di Monza ha deciso di condannarlo a 30 anni di carcere con l’aggiunta dell’accusa di falsa testimonianza

Successivamente Sara Mantovani nonché PM della procura di Monza aveva chiesto la condanna all’ergastolo per il mandante in modo che fosse punito severamente per il reato commesso. L’avvocato difensore nonché Stefano Gerunda aveva chiesto invece l’assoluzione del suo assistito per evidenti problemi mentali.

Alla fine i giudici hanno deciso di accettare delle attenuanti. Così hanno fatto scendere l’ergastolo a 30 anni. Pena che poi è stata stabilita e definita dalla Procura di Monza che lo ha accusato anche di falsa testimonianza. I tre per lungo periodo avrebbero infatti raccontato un’altra versione dei fatti negando di essere responsabili della morte di Cristian Sebastiano. L’unico a confessare è stato il 14enne che si è assunto colpe e responsabilità dei fatti. Grazie alla sua confessione sono stati aggiunti degli elementi inizialmente poco chiari.

Impostazioni privacy