Gli investigatori continuano le ricerche per ricostruire i fatti che hanno portato alla morte di Giulia, ma qualcosa non torna
Gli investigatori continuano nella ricostruzione dei fatti che hanno portato Alessandro ad uccidere la sua fidanzata per poter chiudere il cerchio e mettere la parola fine a questa triste vicenda. Qualcosa, però, non convince del tutto gli inquirenti su quanto raccontato dal ragazzo. Dal suo racconto si sa che ha ucciso Giulia, ha nascosto il corpo prima in garage e poi nell’auto.
Ha anche tentato di bruciare il corpo senza riuscirci. Quindi lo ha spostato nel bagagliaio della macchina dove lo ha lasciato per qualche giorno, Nella notte tra martedì e mercoledì scorso lo ha gettato in un’area abbandonata in campagna. I carabinieri, nei giorni in cui cercavano Giulia, non ne avevano trovato traccia in macchina.
La T-Roc del 30enne, infatti, non aveva la copertura del bagagliaio, quindi l’interno era ben visibile. Ora lo hanno ritrovato e sequestrato per poterlo analizzare. L’aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo coordinano le indagini per capire se Alessandro abbia agito da solo o se sta coprendo qualcuno.
Oggi, intorno alle 12.00 i carabinieri del Sis del nucleo investigativo si recheranno nell’appartamento dove vivevano i due giovani in via Novella, a Senago. Qui faranno ulteriori rilievi necessari con le parti presenti. La versione di Alessandro è rimasta sempre la stessa. Anche nell’ultimo interrogatorio avvenuto nel carcere di San Vittore alla presenza del suo avvocato, lo hanno confermato.
Il Legale che lo stava supportando, Sebastiano Sartori, ha rinunciato al mandato per problemi nati con il suo cliente. Ora ne è stato nominato uno d’ufficio, ma le difficoltà per reperirlo non sono state poche. Alessandro durante le confessioni ha fornito molti particolari. Il coltello, per esempio, usato per uccidere Giulia, lo aveva poi riposto nel ceppo sopra il frigorifero.
Queste, però, sono le sue parole dette di fronte alla gip Angela Minerva nel corso dell’interrogatorio avvenuto nel carcere di San Vittore il 2 giugno scorso. Versione diversa, invece, quella data all’aggiunto Letizia Mannella e alla pm Alessia Menegazzo, che, però, per il momento, non viene resa nota.
Anche per questo motivo i carabinieri del Sis del nucleo investigativo torneranno nella casa dei due giovani. Dovranno cercare il coltello per poterlo analizzare. Servirà per confrontare le ferite nel momento in cui sottoporranno il corpo di Giulia all’autopsia che dovrebbe avvenire nella giornata di venerdì.
I famigliari di Giulia, da parte loro, hanno dato piena fiducia alla magistratura. Sono stati ascoltati più volte per arrivare a capire meglio quanto è accaduto. Il loro legale, Giovanni Cacciapuoti, fa sapere che la famiglia è molto grata a tutti coloro che si sono spesi per aiutarli, ma adesso vorrebbero un po’ di pace per poter vivere questo momento di grande dolore in solitudine.