Giulia Tramontano: dopo l’omicidio della donna incinta al settimo mese di gravidanza, il titolare del dicastero degli Interni annuncia un decreto legge contro i femminicidi.
La politica ha deciso di muoversi dopo l’assassinio di Giulia Tramontano che ha lasciato tutta Italia senza parole. Il ministro Piantedosi ha dichiarato in queste ultime ore, di voler lavorare insieme al ministro della giustizia Nordio e al titolare del dicastero Eugenio Roccella su un intervento normativo sui femminicidi di cui si discuterà nel prossimo Consiglio dei Ministri.
Bisogna confrontarsi con altre forze politiche e intervenire duramente per evitare che la violenza o l’omicidio sia commesso, intervenendo al primo campanello d’allarme senza sottovalutare alcuna storia o alcuna questione.
Ovviamente servono pene severe e dure, queste però purtroppo non riportano in vita le vittime e non risolvono definitivamente il problema. Per questo motivo è chiaro che sia necessario intervenire per rafforzare la prevenzione personale, dando la possibilità a tutte le probabili vittime di salvarsi, rivolgendosi a dei centri antiviolenza che operano sul territorio, senza correre altri rischi.
Il ministro si sofferma anche sulla possibilità di limitare gli uomini violenti, con il potenziamento di un braccialetto elettronico, volto a sorvegliare in maniera speciale i soggetti indiziati, che potrebbero compiere atti violenti di qualsiasi genere in casa e fuori casa. La questione è molto grande rispetto a ciò che si immagina. Il tema è tanto delicato perché riguarda sia la formazione, che l’educazione degli individui.
Il tema del femminicidio non è un tema individuale, come si può pensare in maniera molto semplice, ma un tema sociale, che riguarda tutti. Dopo quanto è accaduto alla giovane Giulia che tra due mesi sarebbe diventata mamma, urge trovare una soluzione ad un problema dinanzi al quale la società si ritrova ormai da troppo tempo.
Alessandro, probabilmente avrebbe ucciso anche la sua amante se solo avesse avuto modo di incontrarla e se lei non si fosse tirata indietro avendo paura del giovane. Secondo le ricostruzioni effettuate ad opera delle forze dell’ordine, complici le dichiarazioni dell’assassino, la giovane ragazza si sarebbe negata per paura di ritorsioni. Ha dichiarato di non sapere che fine avesse fatto Giulia. Ma di aver immaginato anche soltanto per qualche attimo, che potesse essere stata vittima dalla furia omicida di Alessandro.