Omicidio Giulia Tramontano, si cercano altre impronte in casa

Omicidio Giulia Tramontano, si continua a indagare sui fatti per capire se il giovane abbia agito da solo o se possa avere ricevuto l’aiuto da parte di un complice.

giulia tramontano
giulia tramontano -imilanesi.nanopress.it

Lunedì 19 giugno, iniziano gli accertamenti sui reperti sequestrati in casa dei due in via Novella, dove il barman di 30 anni dell’Armani bar il 27 Maggio ha ucciso Giulia Tramontano con 37 coltellate.

La donna era incinta al settimo mese, infatti oggi l’assassino è accusato di duplice omicidio.

Detersivi e sacchetti oltre che guanti in lattice sono tra le mani della sezione investigazioni scientifiche

A finire sotto la lente d’ingrandimento sono i detersivi e in particolare l’ammoniaca, il sapone di Marsiglia e la candeggina, poi dei rotoli di sacchetti di plastica e dei guanti in lattice che sono stati usati per l’uccisione e lo spostamento del corpo della donna. Ad occuparsi dell’indagine sarà il laboratorio della sezione investigazioni scientifiche.

Sarà sottoposto a controllo tutto ciò che è stato usato dal killer reo confesso per sbarazzarsi del cadavere e per pulire l’appartamento dalle tracce ematiche rilevate soltanto con l’uso del Luminol. La donna è stata uccisa perché aveva scoperto la vita parallela del compagno che a quanto pare aveva una seconda fidanzata anche lei rimasta incinta qualche mese fa. Quest’ultima aveva però abortito a gennaio.

I lembi del cellophane con cui è stato avvolto il corpo di giulia Tramontano saranno sottoposti a controlli e verifiche

Saranno controllati anche i lembi del cellophane con cui il trentenne ha avvolto il corpo di Giulia. Corpo che poi è stato abbandonato dietro dei box in via Monte Rosa. Fatto ritrovare proprio da Impagnatiello tra il 31 e l’1 con una confessione dopo un lungo interrogatorio. Le analisi serviranno a cercare le impronte presenti. Permetteranno di scoprire se il barman ha ricevuto l’aiuto di qualcuno per l’occultamento del cadavere.

coltello
coltello -imilanesi.nanopress.it

Lui alle forze dell’ordine ha raccontato di averla uccisa, di aver fatto il tentativo di ardere il cadavere. Di averla poi spostata in cantina nel box e successivamente nel punto in cui è stato ritrovato completamente da solo. Alcuni però hanno dei dubbi in merito alla questione. In particolare si parla di un potenziale aiuto che l’uomo avrebbe potuto ricevere dalla madre coinvolta in minima parte nell’omicidio.

Non ci sono per adesso elementi concreti che possano far pensare alla presenza di eventuali complici. Anche perché il barman aveva comprato anche un carrellino in una ferramenta per spostare il cadavere, quindi potrebbe aver agito realmente da solo. Gli investigatori e gli inquirenti però hanno dei dubbi in merito. Vogliono escluderli, per cui andranno avanti nelle indagini fin quando necessario.

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