Morto a Cornaredo: il ragazzo ucciso e ritrovato sembra essere morto a causa delle gravi lesioni subite, in seguito a un pestaggio. Infatti è stato prima picchiato a sangue e poi abbandonato. Queste le ipotesi a tal proposito.
Si parla di un ragazzo di soli 20 anni, ritrovato cadavere ai bordi di una strada di Cornaredo, nella provincia di Milano. Sarebbe stato ucciso, visto che i lividi presenti sul suo corpo fanno capire cosa gli è accaduto. Le indagini sulla vicenda andranno avanti per capire cos’è successo veramente a questo ragazzo morto a Cornaredo.
Come accennato poco fa si parla di una vicenda che ha dell’incredibile, poiché sembra che un ragazzo giovane sia stato ucciso e in un modo barbaro. L’indagine aperta dopo il ritrovamento del ragazzo privo di vita si basa su un omicidio.
Inoltre una delle ipotesi che si stanno valutando inerenti la morte del ventenne, è quella che il giovane sia morto in seguito a una violenza attuata nei suoi confronti. Quindi i carabinieri puntano a un vero e proprio pestaggio che lo ha portato al decesso.
Il fatto sarebbe avvenuto all’alba della giornata di ieri, martedì 27 giugno.
Un avvenimento successo non distante dalla Cascina Carla. La segnalazione della presenza di una persona morta è stata attuata da un passante. Quest’ultimo alle 5,30 quando ha notato il cadavere, ha subito allertato le Forze dell’Ordine.
Sul luogo indicato sono arrivati in breve tempo sia i medici che gli infermieri, i quali hanno provato in tutti i modi di rianimare il giovane.
Purtroppo tutti i loro tentativi di salvargli la vita sono risultati inutili. A quel punto il personale sanitario non ha potuto fare altro che dichiarare il decesso del ventenne.
Adesso i carabinieri appartenenti alla Compagnia Corsico eseguiranno tutti gli accertamenti del caso, per risalire all’intera vicenda.
È fondamentale ricostruire minuziosamente tutti i momenti dell’accaduto passo per passo, così da riuscire a capire cosa sia effettivamente successo.
In modo tale da poter così individuare chi è responsabile di questa terribile morte di un giovane ventenne.
In un primo momento si è pensato che il ragazzo, quasi sicuramente originario delle zone nord africane, fosse risultato vittima di un pirata di strada.
Dopo il trascorrere di qualche ora, però, il sospetto è completamente mutato. Infatti gli inquirenti hanno capito che in realtà si tratta di un omicidio. Ma da cosa l’hanno dedotto? Dal fatto che sul corpo del ragazzo erano presenti delle lesioni ben visibili, che riportavano alle conseguenze di percosse molto violente svolte sul ragazzo.
Difatti il cadavere del ventenne è stato ritrovato col volto ricoperto di tumefazioni. In più sul corpo gli inquirenti hanno notato la presenza di lesioni e lividi, soprattutto all’altezza degli arti inferiori.
Inoltre si sono resi conto che diversi punti del corpo erano fratturati.
Dopo un attento controllo, dunque, non solo si è riusciti ad appurare quanto detto fino a questo momento, ma in più si è potuto constatare che non c’era la presenza di ferite provocate da arma da fuoco o da armi bianche, come per esempio un coltello.
Tutti questi elementi, pertanto, farebbero supporre che il ventenne sia stato vittima di un pestaggio molto pesante. A tal punto da procurargli la perdita della vita.
Adesso i militari stanno pure provando a identificare il ragazzo probabilmente ucciso dalle percosse. Ciò perché il ragazzo al momento del ritrovamento era sprovvisto dei documenti personali, quindi la sua identità risulta tuttora sconosciuta.
Ne consegue che si tratta di un altro elemento molto rilevante da scoprire, prima di andare avanti con le indagini.
Il giovane aveva con sé un cellulare, ma all’interno non c’era alcuna sim. Un’altra congettura che stanno valutando i militari è la seguente: il ventenne avrebbe trascorso le sue ultime notti di vita in un sacco a pelo.
Un’ipotesi che ha preso forma, quando i carabinieri hanno ritrovato questo sacco a pelo poco distante dal corpo.
Proprio su quello che dovrebbe corrispondere all’ultimo rifugio del giovane, gli inquirenti hanno trovato delle tracce di sangue.
Fra le piste seguite dalle Forze dell’Ordine c’è anche quella inerente la droga. Una valutazione che si sta eseguendo, se si considera che poco lontano dal luogo del ritrovamento ci sono dei boschi.
In questo caso non si tratta di semplici boschi, ma di zone che già precedentemente si sono ritrovate al centro di svariate indagini correlate al mondo della droga.
Ecco il motivo per cui i carabinieri hanno incluso pure questa pista. Inoltre i detective stanno indagando anche sull’ipotesi che possa essere un regolamento di conti. Per capirne di più la Sezione investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo ha lavorato e sta lavorando sodo, scandagliando ogni centimetro di terra.
Questo può essere utile al fine di cercare e ritrovare altri elementi che possano essere utili per le indagini. Per ora non resta altro che aspettare il risultato dell’autopsia e arrivare alla fine di un caso che merita giustizia. Per ritrovare i colpevoli di tali gesti orribili che hanno portato alla morte di questo ragazzo di soli 20 anni.