Palazzina sgomberata in via Siusi: ecco cos’è successo nella città milanese e per questi motivi. I dettagli a tal proposito e i pareri che sono nati in seguito all’accaduto.
Mercoledì nel corso della mattinata è stata messa in atto l’operazione di sgombero di un edificio posto nella città di Milano. Il palazzo in questione è situato in via Siusi, nel capoluogo lombardo. Una palazzina che era praticamente occupata da svariati nuclei familiari, costituiti principalmente da persone migranti.
Palazzina sgomberatat: chi sono le persone che abitavano qui
Come accennato poco fa si parla di una palazzina sgomberata in via Siusi a Milano.
Basandosi sulle notizie trapelate, questa mattina sono stati messi in atto degli interventi di sgombero. Si parla di interventi svolti, come detto, in una strada milanese, ossia in via Siusi al numero civico 12. Questa è precisamente una strada posizionata in zona piazza Udine nella città milanese.
Un edificio presente in questo punto del capoluogo lombardo è stata letteralmente protagonista in data odierna di quest’attività di sgombero. Difatti si è provveduto a liberare la palazzina totalmente da tutte quelle persone che, nel corso del tempo, hanno preso quel palazzo come punto da utilizzare per le loro abitazioni.
L’edificio è costituito per la precisione da una fabbrica abbandonata già da parecchio tempo. Ecco perché era stata presa di mira da una rete solidale definita come “CiSiamo”, la quale aveva deciso diversi anni fa di occuparla abusivamente.
Pertanto praticamente da molti anni questa fabbrica completamente abbandonata, era stata prontamente occupata da un certo quantitativo di individui.
Una struttura che per molto tempo, quindi, ha rappresentato una dimora e l’abitazione di tante famiglie costituite anche da bambini, oltre che da soggetti corrispondenti a migranti.
Palazzina sgomberata: la problematica correlata alle case occupate abusivamente
Milano è una città che, come pure tante altre città italiane, si ritrova a dover affrontare e risolvere varie problematiche. Insomma Milano non la dobbiamo solo ricordare per la bellezza che ha e per la bellezza del suo Duomo. Milano purtroppo è anche questo, una città che è associata anche a queste problematiche.
Problematiche attinenti episodi di occupazioni abusive di palazzi e appartamenti. Avvenimenti che succedono di frequente, per mano di individui che generalmente non si fanno alcuno scrupolo a occupare in modo del tutto abusivo delle case momentaneamente vuote oppure palazzi abbandonati.
Quando succedono questi episodi, spesso sono anche basati su vicende correlate a reazioni violente da parte di chi occupa abusivamente una casa, nel momento in cui qualcuno si interessa attivamente a queste occupazioni abusive.
Ne consegue che bisogna muoversi con estrema attenzione nonché prendendo le dovute precauzioni, quando si decide di risolvere problemi di questo genere che stanno accadendo sempre più numerosi non solo a Milano, ma un po’ in tutta Italia.
Quando determinati soggetti decidono di occupare delle abitazioni o dei palazzi in modo abusivo, nel momento in cui si sentono in pericolo e temono che qualcuno possa mandarli via dalla casa che hanno occupato, molti di questi reagiscono in maniera piuttosto allarmante e pericolosa.
Ecco perché spesso si sentono casi del genere che si sono basati su sgomberi piuttosto animati, visto che chi deve andarsene generalmente reagisce duramente e a volte anche con gesti di violenza.
Come si sta attuando lo sgombero in via Siusi nella città milanese
Questo è quindi quello che è accaduto questa mattina.
Il quartiere concernente piazza Udine e che include la via Siusi, punto esatto dove è localizzato quello che un tempo era l’ex stabilimento San Carlo, stamattina a partire dalle ore 8,30 è stato presidiato dalle Forze dell’Ordine.
Queste ultime nel corso della mattinata di mercoledì 22 marzo si sono subito attivate. Questo per per svolgere nel modo più sicuro possibile i vari passaggi inerenti le fasi di sgombero.
Prima di tutto si sono dedicate alla richiesta dei vari documenti personali di tutti gli occupanti. Ovviamente si fa riferimento a coloro che sono stati trovati all’interno della fabbrica questa mattina.
Una fabbrica abbandonata una ventina di anni fa e occupata nell’ottobre dell’anno 2020. Si tratta precisamente di 40 persone e tra queste erano inclusi pure 4 minori.
In base a quello che si sa di questa struttura, questa fabbrica già da vari anni è occupata da immigrati. Ma non solo. Sembra che fosse occupata anche da un certo numero di famiglie che erano composte sia da adulti che da bambini.
Sui social intanto si dichiara che, mentre nella città milanese è in corso già da 3 giorni il Forum dell’Abitare, con la presenza di diversi esponenti importanti di Milano, in un’altra zona della stessa città si sta attuando uno sgombero.
Quest’ultimo è proprio quello di via Siusi, correlato all’occupazione abitativa e abusiva ai danni di una fabbrica posta su tale strada milanese.
Palazzina sgomberata: polemiche sullo sgombero di Via Siusi
Nella città milanese, però, c’è anche chi si sta chiaramente mostrando polemico. Polemico nei confronti di questa azione di sgombero, dichiarando che è stata decisa senza offrire alcuna soluzione alternativa agli occupanti, per quanto riguarda un’altra casa.
Quindi c’è anche chi si sta schierando a loro favore, sostenendo che si tratta di persone che hanno deciso di occupare la fabbrica di via Siusi per via di problematiche varie. Come ad esempio quella di lavori precari o di occupazioni lavorative perse. Soggetti che dunque non possono affrontare i costi notevoli accostati alle abitazioni in affitto a Milano.
Insomma come ogni questione, anche questa sta sicuramente dividendo le persone e i loro pareri a tal proposito. Proprio perchè si cerca di giustificare una scelta come questa, che sicuramente ha alla base delle motivazioni che non possiamo conoscere.
Ecco che le polemiche sicuramente non mancano e non sono mancate dal momento che si parla dello sgombero di questa palazzina che ha sollevato sicuramente un grande polverone anche tra persone comuni, che hanno saputo la notizia.
E che in un certo senso hanno scelto di schierarsi dalla parte di chi probabilmente non riesce a pagare l’affitto a Milano.