Paola Frassinetti, è stata contestata e insultata, all’arrivo all’istituto tecnico Molinari collettivi studenteschi, a Milano, per la commemorazione per Sergio Ramelli.
Alla contestazione hanno partecipato circa 30 manifestanti dei sindacati Cobas e USB. La sottosegretaria arrivata alle 9:40 all’istituto tecnico Molinari per la partecipazione alla commemorazione del militante del fronte della gioventù, ucciso 48 anni fa, Sergio Ramelli.
Ramelli, frequentò la scuola negli anni 70, fu aggredito a colpi di chiave inglese sotto casa il 13 marzo, 48 anni fa quando aveva soltanto 18 anni. Il giovane, morì al Policlinico dopo 47 giorni di agonia a causa delle profonde ferite inferte.
I manifestanti hanno urlato contro Paola Frassinetti, “Vergogna, vergogna”. Gli scioperanti, si sono ritrovati per un presidio organizzato da Milano antifascista, antirazzista meticcia e sociale”, in via Crescenzago. Per tutto il tempo della commemorazione che si è svolta dentro l’Istituto tecnico, gli ingressi sono stati presidiati dalla Polizia e dai Carabinieri per ragioni di sicurezza.
Nonostante le contestazioni e le accuse, la sottosegretaria all’istruzione, ha voluto portare un fiore al giovane Ramelli, per ricordare il ragazzo ucciso a 18 anni, ingiustamente. Il suo gesto non può essere frutto di una strumentalizzazione, ciò di cui purtroppo è stata accusata.
Paola Frassinetti, nonostante le accuse e le urla contro la sua presenza, ha scelto di non rilasciare dichiarazioni in sua difesa. L’unica cosa che ha dichiarato davanti ai microfoni è che bisogna cogliere con gioia e soddisfazione la reazione degli studenti dell’istituto tecnico.
Gli studenti hanno infatti comunicato un bellissimo messaggio contro la violenza di qualsiasi genere. Questi fatti dovrebbero fare da esempio e da modello per tutti. Una volta giunto al termine questo impegno, Paola Frassinetti si prepara al secondo. Parteciperà anche alla manifestazione che si terrà ai giardini di via Pinturicchio davanti al Cippo per Ramelli. L’evento è segnato per il 29 aprile 2023.
Il giovane Sergio Ramelli, morì il 29 aprile 1975 a causa di un agguato da parte di un commando facente parte dell’organizzazione avanguardia operaia. Oggi viene considerato come una vittima degli anni di piombo. I responsabili dell’omicidio vennero identificati almeno dieci anni dopo l’aggressione, poi processati e condannati per omicidio.
L’estrema destra considera il giovane Ramelli un martire rimasto vittima dei comunisti. Alla memoria di Ramelli sono stati dedicati molti luoghi di Milano, divenuti luoghi simbolo. Alle inaugurazioni hanno partecipato Giorgia Meloni e il sindaco di Milano Beppe Sala.
Ciò che si teme è che gruppi studenteschi di destra e di sinistra nei prossimi giorni, a seguito delle commemorazioni per Ramelli, possano confrontarsi in maniera violenta, in giro per le strade di Milano. A dimostrazione di ciò, dei fatti avvenuti nelle scorse ore. Alcuni gruppi giovanili sia di una parte, che dell’altra hanno appeso fuori dai licei di Milano e di tutta la Lombardia, degli striscioni contro la resistenza e contro il governo. Non rimane che attendere eventuali sviluppi in merito alla questione.