Il mondo è sconvolto per la morte di Vittorio Emanuele di Savoia, oggi però parliamo di un aspetto inevitabile: l’eredità e l’intero patrimonio.
Figlio dell’ultimo re d’Italia, Umberto II e di Maria José, è stato pretendente al trono italiano e come tutti sappiamo, sposato con Marina Doria da cui ha avuto il figlio Emanuele Filiberto.
È deceduto il 3 febbraio all’età di 86 anni, a Ginevra, in Svizzera. La notizia è stata accolta con molto dispiacere da parte di chi lo ha sempre seguito e ammirato, nonostante il suo non sia stato sempre un vissuto esemplare. Ebbe infatti in passato molti guai con la giustizia e venne addirittura indagato negli anni Settanta, per traffico di armi. Dall’esilio al rientro in Italia, fino a varie controversie legali, Vittorio Emanuele di Savoia sta facendo parlare di sé e come spesso accade quando viene a mancare un personaggio così importante, ci si interessa a tutti gli aspetti della sua vita. Vediamo dunque l’eredità della famiglia.
Una delle ultime battaglie di Vittorio Emanuele di Savoia fu quella contro lo Stato italiano per riavere indietro i gioielli della corona. Parliamo di un tesoro immenso di circa 6.700 brillanti e 2.000 perle. Questi, di diverse misure, si trovavano su collier, orecchini, diademi e varie spille che facevano appunto parte dei gioielli della corona.
Si trovano in uno scrigno conservati nella Banca d’Italia dal 1946 e per anni lui e le sorelle (le principesse Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice) hanno cercato di riaverli, purtroppo senza successo.
Nonostante l’esilio e la fine della monarchia, Vittorio Emanuele di Savoia ha vissuto una vita molto agiata dal punto di vista economico, anche perché ha sempre potuto contare su diverse proprietà.
Non abbiamo informazioni precise in merito al suo patrimonio perché la famiglia è molto riservata sotto questo punto di vista. Tale dettaglio però tende ad essere quello maggiormente sotto i riflettori e in effetti nel 2006, una testata svizzera ha segnalato che il patrimonio ammonterebbe a 1,4 milioni di franchi svizzeri, con un reddito annuo di 280mila franchi.
In euro, parliamo di un milione e mezzo di patrimonio e 300mila euro annui per quanto riguarda il reddito.
Difficile anche quantificare le proprietà immobiliari, che sono molte: non solo la villa di Ginevra ma anche abitazioni a Roma, in Corsica e in Portogallo.
Tutto questo andrà all’unico figlio Emanuele Filiberto.
Purtroppo non è mai riuscito a tornare in possesso dei gioielli della corona, confiscati alla famiglia Savoia dopo la fine della monarchia. Oggi appartengono allo Stato italiano e per anni sono stati al centro di battaglie legali, fin quando è arrivato il no della Consulta.
Dunque, a chi appartiene effettivamente il tesoro? Venne consegnato nelle mani del governatore della Banca d’Italia, che negli anni Quaranta era Luigi Einaudi, con una lettera di accompagnamento.
Interpellato sulla questione, Emanuele Filiberto non ha dubbi: “I gioielli sono di casa Savoia, credo che vadano restituiti. Poi penso sia giusto esporli perché fanno parte della storia italiana”.
Perle, diamanti e altre meraviglie appartenenti alla sua famiglia, si trovano oggi in un caveau blindato e ben protetto. Della collezione spicca un diadema della Regina Elena, composto da 11 volute di brillanti e perle.
L’insieme di oggetti preziosi è così ricco che è difficile quantificarne il valore. L’ultima valutazione del 1976 effettuata da Bulgari, è di 2 miliardi di lire, senza contare anche il valore storico. Per conoscere il valore attuale andrebbero fatti valutare di nuovo, si parla comunque di circa 300 milioni di euro.