Altra aggresione in un pronto soccorso, a Vizzolo Predabissi un paziente ha preso a pugni un infermiere: 7 giorni di prognosi
Un infermiere è stato colpito in pieno volto da un paziente ed è di nuovo allarme per la sicurezza dei sanitari. Si tratta della terza aggressione di fila in tre giorni. Un comunicato rilasciato dall’Azienda socio sanitaria territoriale commenta che nonostante le misure di sicurezza attuali, accadono, comunque, episodi di violenza all’interno degli istituti.
Non bastano dunque, continua lo scritto, le otto videocamere di sorveglianza. A queste si aggiungono anche le guardie armate di notte, dalle 20 di sera alle 6 del mattino. Altre sono in servizio anche durante la giornata ma senza armi. L’uomo, però, è arrivato in ospedale con l’ambulanza, ma senza la scorta delle forze dell’ordine.
Il fatto è accaduto a Vizzolo Predabissi, presso la sezione del pronto soccorso ospedaliero, giovedì mattina.Un uomo, dopo essere giunto sul posto in stato di evidente alterazione psico fisica, ha aggredito un infermiere. La vittima si trovava in servizio e stava svolgendo il suo lavoro, quando l’aggressore gli ha sferrato un pugno sul volto.
E’ stato subito medicato dai dottori che gli hanno dato circa sette giorni di prognosi. Il colpevole è una persona conosciuta sia dai sanitari che dalle forze dell’ordine del posto. E’ residente a San Donato, ed ha 50 anni. Nel corso del tempo si è presentato svariate volte al pronto soccorso, come è accaduto anche nella notte tra mercoledì 31 maggio e giovedì 1 giugno.
E’ arrivato con l’ambulanza e, dopo aver ricevuto le cure necessarie dal personale sanitario, lo hanno dimesso ed è tornato a casa. Durante la mattinata però si è ripresentato nuovamente, sempre con l’ambulanza. I carabinieri erano stati chiamati dai familiari del soggetto in quanto stava tenendo un atteggiamento che poteva divenire facilmente pericoloso.
Gli agenti, dunque, hanno contattato i soccorsi per farlo portare via in modo che potesse ricevere delle cure. Quando è arrivato in ospedale l’uomo ha cominciata ad atteggiarsi in modo incontrollato dando in escandescenza. Ha colpito l’infermiere ed ha anche preso a calci l’ambulanza.
Il cinquant’enne è stato poi sedato e tenuto sotto osservazione dai medici, ma la situazione avrebbe davvero potuto degenerare vista anche la sua stazza dell’aggressore. La vittima deciderà sul da farsi, se sporgere denuncia oppure no. Questo fatto ha aperto nuovamente l’interesse generale sulla tutela del personale sanitario.
Solo nel 2022 presso l’azienda sanitaria di Melegnano e Martesana ci sono stati un centinaio di episodi, che comprendevano sia tra violenze fisiche che verbali. Nonostante tutte le misure di sicurezza attuate medici ed infermieri sono ancora sottoposti a grandi difficoltà e anche pericoli.
Il problema principale, è che, spesso, questi si trovano di fronte persone che non hanno delle problematiche a livello clinico, ma piuttosto a livello sociale. La rappresentanza sindacale unitaria riconosce l’impegno degli enti territoriali per salvaguardare tutti i dipendenti. Nonostante questo auspica una forte collaborazione con le forze dell’ordine.