Il riscaldamento con il pellet di recente ha creato non pochi problemi, a causa dell’aumento dei prezzi di questo materiale. In questo modo si possono prendere a costo quasi a zero.
Ma le cose stanno cambiando, vediamo in quale modo è divenuto più accessibile.
Il pellet è un combustibile ecologico per stufe o cucine, costituito da cilindri realizzati comprimendo trucioli, schegge e segatura, residui di potatura. L’intera gamma di stufe a pellet (ad aria, ad aria canalizzata, ad acqua) e di caldaie a pellet è prodotta in base a rigorosi standard di sicurezza, abbinati a un’estetica che si integra perfettamente in molti ambienti e spazi.
Nella necessità di operare scelte che fossero all’insegna del risparmio e dell’ecologia, in molti si sono rivolti a questo sistema di riscaldamento.
L’installazione di un riscaldamento a pellet, infatti si traduce in miglioramenti tanto vantaggiosi quanto una riduzione dei costi di riscaldamento e dando un importante contributo all’ambiente, acquistando una stufa/caldaia a pellet il cui utilizzo non influisce sull’ambiente, essendo così uno dei più rispettosi sistemi di riscaldamento con madre natura.
Tuttavia il costo del pellet dopo la guerra tra Ucraina e Russia, e il repentino innalzamento del prezzo del gas ha fatto lievitare non di poco il costo di questo materiale. L’aumento infatti ha toccato punte addirittura del 300%!
L’aumento è stato spiegato a causa del blocco del legname in entrata dalla Russia, infine le regole alla base della domanda e dell’offerta hanno determinato il prezzo.
Chi si è dotato di questo sistema di riscaldamento ovviamente ora i trova a far i conti con un prezzo elevato, che ha portato il costo di un sacchetto di pellet da 15 kg, che prima costava 5 €uro, a costare 15 €uro.
Ad ogni modo, una soluzione per economizzare è produrre i pellet tra le mura domestiche. Si è parlato a lungo, in questi ultimi tempi, di un macchinario in grado di realizzare il pellet in casa, consentendo in questo modo di abbassare il costo esorbitante di questo materiale combustibile.
Si tratta di acquistare una macchina per la produzione di questo prodotto. Le “pellettatrici” possono essere disponibili in vari tipi e con svariati motori. Il macchinario pellettizza la segatura o anche la biomassa.
Quindi compatta il materiale in trucioli da utilizzare come combustibile. In queste macchine devono essere inseriti solo materiali non trattati e senza adesivi aggiunti.
Per questo non sono consentiti né mobili, né parti di essi, né parti di mobili, anche se sono in legno. È indispensabile che nella pellettizzatrice sia introdotto solo legno che ha subito un processo di disseccamento.
Se non è essiccato in modo corretto, si può ottenere un prodotto particolarmente umido e di cattiva qualità, che risulterà anche poco efficace ai fini della combustione.
Per la produzione del combustibile si può ricorrere anche a fieno, paglia, carta da macero, residui di mais e riso, oltre che a erbacce e biomasse. Tuttavia, qualunque sia il prodotto utilizzato, deve essere ridotto nelle dimensioni.
Inoltre per installare la macchina occorre avere sello spazio a disposizione e della spesa energetica per averla in funzione. Può produrre fino a 60 kg di prodotto ogni ora.
La macchina si può acquistare a diversi prezzi, i più alti arrivano anche a 6.000 euro, dipende dal modello. In Italia si possono trovare anche modelli venduti a 1.000 euro, una spesa che si ripaga nel tempo.