Tutti quanti vorremmo avere la possibilità di entrare in pensione in giovane età o comunque di scegliere quando richiederla per poter godere del meritato riposo dopo anni ed anni di duro lavoro.
Purtroppo in Italia questo non è ancora possibile, ma non è detto che così sarà per sempre, perché le regole potrebbero anche cambiare nel corso dei prossimi mesi con il nuovo Governo Meloni.
A seguito di alcune misure già annunciate ci potrebbe per esempio essere la possibilità di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro per tanti lavoratori. Ma attenzione perché per farlo, si deve rientrare in alcune categorie stabilite e godere di requisiti importanti.
Nuova legge sulla pensione anticipata, gli anni che ne hanno diritto
In particolare, ci sono due classi di contribuenti che potrebbero richiedere il pensionamento anticipato in giovane età. Stiamo parlando dei nati tra il 1961 ed il 1962. In queste ultime settimane non si parla altro che della legge di bilancio e della quota 41, grazie alla quale con 41 anni di contributi si può andare in pensione, se si hanno già 61 anni di età.
La somma dell’età e dei contributi darebbe 102 ovvero la quota che oggi è in vigore. In questo caso però ci sarebbe un peggioramento del limite contributivo a causa dei tre anni in meno rispetto alla giusta età pensionabile. Con quota 102 si poteva in pensione soltanto dopo aver compiuto i 64 anni con 38 anni di contributi versati.
Ma a breve tutto questo potrebbe cambiare con la fine di quota 102 segnata per il 31 dicembre del 2022 e con l’arrivo di quota 41. Attenzione però perché in alcuni casi anticipare l’età della pensione potrebbe creare delle difficili conseguenze per tutti quanti. Il motivo è abbastanza semplice. Se i lavoratori vanno in pensione le casse dello Stato perdono parecchi soldi, la spesa previdenziale per esempio non si può tralasciare o non prendere in considerazione.
Parlare di pensioni a 61 oppure a 62 anni significa togliere dei soldi che possono tornare utili in molte circostanze. Ecco perché il governo dovrà effettuare delle verifiche e delle modifiche per non commettere errori importanti.
Chi può accendere alla pensione anticipata, ecco le categorie speciali
Per il momento, possono accedere alla pensione anticipata soltanto alcune categorie specifiche quali i lavoratori usuranti, coloro che sono impegnati da anni nel trasporto pubblico, nella linea di catena, oppure nei lavori notturni per tutto l’anno senza soste e interruzioni. I lavoratori dipendenti possono accedere alla pensione anticipata avendo raggiunto il requisito anagrafico di 61 anni e 7 mesi.
Ma attenzione perché il requisito anagrafico non è l’unico da rispettare, è richiesta anche un’anzianità contributiva di 35 anni. Per questo i lavoratori autonomi hanno diritto ad accedere alla pensione se soddisfano il requisito anagrafico di 62 anni e 7 mesi, con anzianità contributiva di 35 anni.
Invece, per quanto riguarda i lavoratori dipendenti che fanno turni notturni, questi hanno diritto ad accedere alla pensione anticipata con un’età anagrafica di 63 anni e 7 mesi. Per loro è richiesta un’anzianità contributiva di 35 anni e non oltre. Infine i lavoratori autonomi che seguono dei turni notturni possono ottenere la pensione con un’età anagrafica di 64 anni e 7 mesi ed un requisito contributivo di 35 anni.
La richiesta dei sindacati, trovare una soluzione entro breve tempo per evitare il pericoloso ritorno alla legge Fornero versione integrale
Il discorso della pensione anticipata anima gli animi, infatti non si parla d’altro che di questo. In particolare i sindacati da mesi premono sul bisogno di trovare una conclusione entro poche settimane o al massimo mesi per trovare la soluzione giusta e non ritornare alla legge Fornero in versione integrale.
Qualora dovesse succedere questo, la situazione potrebbe sfuggire nettamente di mano e causare non pochi disagi e problemi a molti lavoratori.