Si può andare in pensione a 63 anni? La risposta è affermativa, ma bisogna rinunciare alla tredicesima: come si richiede?
Il Governo Meloni sta effettuando dei cambiamenti molto interessanti, sotto ogni punto di vista. I cittadini italiani hanno potuto notare un aumento delle tasse oltre che il taglio del cuneo fiscale, con un piccolo aumento di stipendio per alcuni lavoratori. Detto questo, il tema delle pensioni è sempre il più caldo e argomentato. Sono molti i soggetti che si chiedono come lasciare prima la professione e andare in pensione a 63 anni. Con gli strumenti a disposizione è possibile, ma solo se si rinuncia alla tredicesima. Meglio fare chiarezza.
Come andare in pensione a 63 anni?
Ci sono moltissimi strumenti da sfruttare per andare in pensione a 63 anni. La scelta è ardua così come capire se si possono avere tutti i requisiti o meno. Ci sono delle uscite vantaggiose, anche se in alcuni casi sembrano chiedere di rinunciare a qualcosa penalizzando comunque una realtà esistente.
L’APE sociale è da considerarsi come uno strumento vantaggioso per coloro che vogliono andare in pensione a 63 anni. Tuttavia, le penalizzazioni – o comunque gli svantaggi – possono essere moltissimi e da valutare. Prima di tutto è bene evidenziare che questo strumento non deve essere considerato come una pensione, bensì come un assegno che supporta i soggetti sino alle pensione di vecchiaia (a 67 anni). L’erogazione avviene dall’INPS ma non prevede la tredicesima come per lo strumento pensione di vecchiaia.
Questo vuol dire che con l’APE sociale si può accedere alla pensione prima del compimento di 67 anni, ma non si riceverà la tredicesima mensilità. La misura è assistenziale in parte, da richiedere da parte degli invalidi certificati con una inabilità di almeno il 74%.
La possono richiedere anche chi assiste una persona disabile, familiare o parente stretto, da non meno di sei mesi.
Limiti e consigli da parte dei professionisti
Ovviamente, come si nota, questo è uno strumento da prendere in considerazione molto interessante. Oltre al gruppo di soggetti sopra citati, anche chi affronta dei mestieri gravosi può accedere allo strumento.
Una misura INPS che non supera i 1.500 euro in assegno e non si adegua mai all’inflazione come una pensione di vecchiaia. È bene evidenziare anche che chi decide di richiederla, non avrà più diritto a maggiorazioni sociali e assegni familiari.
Chi sceglie di prendere in considerazione questo strumento, non potrà tornare indietro. È sicuramente una opzione interessante sotto ogni punto di vista, ma senza tredicesima e senza aumenti in correlazione al costo della vita. I CAF invitano tutti i soggetti interessati a fare delle simulazioni, così da potere toccare con mano quali siano le quote spettanti prima di lasciare il lavoro.
Non si esclude che il prossimo anno si possa ottenere strumenti differenti o con condizioni particolari, sempre per lasciare prima il lavoro.