Pensione a 67 anni senza contributi, ecco per chi è possibile: pochi lo sanno

Sono in tanti a non aver versato contributi per un numero di anni sufficienti per andare in pensione a 67 anni. In alcuni casi, però, sarà possibile ricevere la pensione ugualmente. Scopriamo tutti i dettagli su questo argomento.

Palazzo INPS
Palazzo INPS -imilanesi.nanopress.it

L’argomento pensioni nel nostro Paese è oggetto sempre di riflessioni, dubbi e perplessità. In molti casi, infatti, le regole non sono chiare. Molte persone, arrivate alla soglia della fine della propria attività lavorativa, si domandano spesso quando arriverà effettivamente il giorno in cui potranno ricevere il primo assegno pensionistico.

Oltre al momento esatto in cui si andrà in pensione, in tanti hanno parecchi dubbi sulla somma effettiva che si riceverà mensilmente. Essa varia in base ai contributi versati e agli anni. Nel nostro Paese la pensione di vecchiaia è fissata all’età di 67 anni. Prima di questa data sarà possibile andare in pensione anticipata in alcuni casi specifici.

Per quanto concerne la pensione di vecchiaia a 67 anni, sarà necessario aver versato almeno 20 anni di contributi. C’è, però, anche la possibilità di andare in pensione prima, sempre facendo riferimento agli anni per i quali sono stati versati regolari contributi pensionistici. Parliamo della cosiddetta pensione anticipata.

Gli uomini, infatti, possono andare in pensione prima dei 67 anni, a patto di aver versato 42 anni e 10 mesi di contributi. Questo limite si abbassa di un anno per le donne, scendendo, dunque, a 41 anni e 10 mesi di contributi.

In questo articolo, però, vogliamo far luce sul fatto che alcune persone potranno ricevere un assegno pensionistico dai 67 anni in poi, anche senza aver versato mai alcun contributo o non aver raggiunto il limite dei 20 anni di versamento. Per chi sarà possibile sfruttare questa norma? Ecco tutti i requisiti necessari.

Pensione a 67 anni senza contributi versati: ecco i dettagli

Chi non ha versato almeno 20 anni di contributi per poter andare in pensione a 67 anni può ricevere, comunque, un assegno ogni mese, a patto di essere in possesso di alcuni requisiti necessari. A cosa ci riferiamo? Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo argomento specifico.

Pensione a 67 anni senza contributi
Pensione a 67 anni senza contributi – iMilanesi.Nanopress.it

Senza il versamento di contributi minimi per poter accedere alla pensione di vecchiaia, alcune persone possono garantirsi allo stesso modo un assegno mensile. Alcuni aiuti statali che permettono al diretto interessato di ricevere una somma sufficiente per il proprio sostentamento.

La misura pensata per chi non ha versato almeno 20 anni di contributi è quella dell’assegno sociale. Questo sostegno consente di ricevere un assegno mensile a chiunque non abbia i requisiti necessari per ricevere la pensione di vecchiaia. In cosa consiste? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Il contributo mensile per chi non riceve la pensione di vecchiaia

Chi ha compiuto 67 anni e non ha versato 20 anni di contributi può ricevere l’assegno sociale in sostituzione della pensione di vecchiaia. Questa misura è stata resa disponibile dall’INPS, a partire dal lontano 1996.

La somma mensile che potrà essere ricevuta da chi ne ha diritto è di poco inferiore a quella relativa alla pensione minima. Essa si attesta, infatti, sul valore di 503,27 euro per 13 mensilità.

Assegno sociale
Assegno sociale – iMilanesi.Nanopress.it

Quali sono i requisiti per sfruttare l’assegno sociale dell’INPS? Oltre all’obbligo di cittadinanza e di residenza italiana, sarà necessario aver compiuto 67 anni e avere un reddito non superiore a determinate soglie. Per il singolo, il reddito da non superare sarà quello di 6.542,51 euro annui. Per quanto concerne il reddito familiare – nel caso in cui la persona sia coniugata – esso non dovrà superare il valore di 13.085,02 euro all’anno.

Questo, dunque, è il metodo per ottenere un assegno al mese di poco superiore ai 500 euro anche senza essere in possesso dei requisiti per la pensione.

Esiste, però, anche un altro modo per poter ricevere un aiuto mensile anche senza aver versato i contributi. Dal 2024, infatti, la pensione di cittadinanza sarà sostituita da un assegno di inclusione. Esso sarà riservato a chiunque possegga un reddito annuo minore di 9.361 euro.

Esso rappresenta un assegno assistenziale di natura temporanea, messo in atto per combattere in tutti i modi la povertà. L’interessato riceverà 630 euro al mese. A questa somma potrebbero aggiungersi anche 150 euro, come forma di aiuto per il pagamento dell’affitto. Il totale di questo assegno di inclusione, dunque, potrebbe arrivare a 780 euro al mese.

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