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Economia e Lavoro

Pensione inps, scattano i tagli per queste cinque categorie: chi sarà penalizzato

Con l’insediamento del governo Meloni e l’arrivo della tanto temuta legge di bilancio, i pensionati si preparano a grossi cambiamenti dato che alcune pensioni saranno interessate da aumenti, mentre altre subiranno grossi tagli.

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Con la nuova rivalutazione valida per il biennio 2023-2024, a ricevere aumenti interessanti saranno soltanto coloro che hanno pensioni sotto il trattamento minimo.

Questi pensionati infatti riceveranno €571,60 rispetto all’importo dello scorso anno, di 525,38 euro. Tra l’altro i pensionati over 75 riceveranno €600, quindi €30 in più.

Over 75, maggiorazioni e riduzioni, ecco perché il Governo Meloni ha preso queste decisioni

Gli over 75 riceveranno una somma maggiorata perché secondo il comma 310, articolo 1 legge 197 varata il 29 dicembre 2022, le pensioni minime e le pensioni assistenziali devono essere interessate da un aumento di almeno 1,5% per contrastare l’inflazione che sta mettendo in difficoltà molte persone.

Questo ovviamente accadrà in via del tutto eccezionale, perché per adesso l’aumento sarà del 2,7 l’anno, fino al 2024, poi dal 2025 le cose cambieranno ancora una volta.

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A partire da gennaio 2023 i pensionati che hanno una pensione minima riceveranno quindi 46,22 euro in più al mese, mentre coloro che hanno 75 anni ne riceveranno 74,62 euro. Chi ha meno di 75 anni prenderà una pensione minima di 7.430 euro l’anno, mentre gli over 75 riceveranno una pensione da 7.800 annuali.

Si sottolinea che si tratta semplicemente di aumenti momentanei, transitori, perché soltanto validi soltanto per un biennio, successivamente le cose potrebbero cambiare, inoltre essendo aiuti economici statali questi non saranno utili al riconoscimento di altre prestazioni e non concorreranno alla formazione del reddito.

I pensionati che vedranno diminuire le loro pensioni a partire dal Gennaio 2023

Purtroppo però ci saranno anche dei pensionati che vedranno ridurre la pensione a partire dal 1 Gennaio 2023, per delle rivalutazioni del tutto inaspettate, ma necessarie. La rivalutazione delle pensioni infatti è stata necessaria a causa dell’inflazione che mette a dura prova gli italiani ormai da mesi, prima per il covid, poi per la guerra.

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I costi sono aumentati sia per le materie prime, che per gli alimenti, per il carburante, per la luce, di conseguenza le famiglie italiane e i pensionati non solo faticano ad arrivare alla fine del mese, ma devono anche fare rinunce importanti.

Ma andiamo al sodo, ecco quali saranno i pensionati che dovranno rinunciare alle loro ricche pensioni. Le pensioni interessate da una diminuzione importante saranno quelle di coloro che ricevono da 5 a 6 volte il trattamento minimo, queste passeranno dal 55% al 53%. Si parla di adeguamento dell’80% per gli assegni pari oppure inferiori a cinque volte il minimo.

Poi saranno modificate le pensioni di coloro ricevono da sei a otto volte il minimo, che passeranno dal 50% al 47%, stessa cosa per coloro che ricevono una pensione che va oltre 10 volte il minimo, le percentuali andranno dal 40% al 37%. Infine ci sarà un adeguamento del 55% per le pensioni che vanno da cinque a sei volte il minimo.

Pagamenti pensioni da Febbraio 2023, quando inizieranno e cosa succederà

La notizia ha fatto e farà tanto discutere per i prossimi mesi. Probabilmente ci saranno dei ritardi anche nei pagamenti, come già successo per il mese di gennaio. Ma la buona notizia è che per quanto riguarda il cedolino del mese di febbraio saranno accreditati conguagli e arretrati che faranno lievitare le somme. 

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Per quanto riguarda i pagamenti avranno inizio mercoledì 1° febbraio 2023 con i cognomi dalla A alla C, proseguiranno giovedì 2 febbraio 2023 con i cognomi dalla D alla K, poi venerdì 3 febbraio 2023 con i cognomi dalla L alla P e per concludere sabato 4 febbraio 2023, soltanto di mattina con i cognomi dalla Q alla Z.

Per quanto riguarda le modifiche applicate alle pensioni che subiranno drastiche riduzioni purtroppo ci sarà una perdita media pro capite di 1.200 l’anno per almeno 4,3 milioni di pensionati. 

Published by
Giusy Pirosa