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Economia e Lavoro

Pensione rimandata a 71 anni per chi è nato in questi anni: chi sarebbe penalizzato

Ecco che vi sveliamo in quali casi alcuni italiani vedranno rimandato il loro ingresso in pensione a 71 anni d’età.

Pensione rimandata – imilanesi.nanopress.it

In questi ultimi giorni non si fa altro che parlare di una vera e propria penalizzazione ai danni di alcuni italiani in età pensionabile. Ecco di quali stiamo parlando.

Chi può andare in pensione a 67 anni

In Italia, la pensione di vecchiaia è accessibile a partire dai 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi versati. Questa regola è stata introdotta nel 2011 come parte di una riforma previdenziale volta a garantire la sostenibilità del sistema pensionistico italiano nel lungo termine.

Per poter accedere a quella di vecchiaia a 67 anni, è necessario aver maturato almeno 20 anni di contributi versati all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). Questo significa che per 20 anni bisogna essere stati regolarmente impiegati o autonomi e aver versato i contributi previdenziali richiesti.

La pensione di vecchiaia è una delle tipologie previste dal sistema previdenziale italiano. Consente ai lavoratori che hanno raggiunto l’età pensionabile di andare in pensione senza dover attendere ulteriori requisiti, come ad esempio l’età avanzata o la incapacità lavorativa.

Pensioni – imilanesi.nanopress.it

Inoltre, dal 2022 è possibile accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni anche con un numero minore di contributi, ovvero con almeno 20 anni di contributi versati per gli uomini e almeno 19 anni per le donne. Tuttavia, la pensione sarà calcolata in maniera proporzionale al numero di anni di contributi versati.

Per ottenere la pensione di vecchiaia, è necessario presentare la domanda all’INPS e attendere la valutazione del proprio caso. Una volta che la domanda è stata accettata, la pensione viene erogata mensilmente dall’INPS fino alla morte del pensionato.

In sintesi, andare in pensione a 67 anni in Italia con 20 anni di contribuzione è possibile grazie alla riforma previdenziale del 2011. Questa regola garantisce la sostenibilità del sistema pensionistico nel lungo termine e offre la possibilità ai lavoratori di andare in pensione a un’età avanzata con almeno 20 anni di contributi versati.

Purtroppo, però, alcuni soggetti non possono andarci a 67 anni, ma potranno farlo soltanto a 71. Ecco quali sono.

Ecco chi dovrà andarci a 71 anni

Non tutti ne sono a conoscenza, ma purtroppo non sono sufficienti i 67 anni per andare in pensione o almeno non per tutti. Infatti, ci sono italiani che dovranno aspettare addirittura i 71 anni. Si tratta di soggetti che sicuramente vengono penalizzati e che perdono una montagna di soldi rispetto ai loro coetanei.

Nel dettaglio, ci sono lavoratori dipendenti che possono decidere di lasciare il lavoro chiedendo il trattenimento in servizio. Purtroppo, però, questi lavoratori possono farlo soltanto se già a 67 anni hanno maturato i 20 anni di contributi obbligatori versati, previsti dalla legge italiana.

Pensione – imilanesi.nanopress.it

Nel caso in cui non avessero ancora versato questi contributi, purtroppo, potrebbero richiedere il trattenimento del servizio una volta raggiuti i 71 anni di età e naturalmente il minimo di contributi obbligatori versati.

Un altro requisito per poter andare in pensione già a 67 anni è quello che il suo ammontare sia almeno 1,5 volte l’assegno sociale dell’INPS. Anche in mancanza di questo requisito, si arriverebbe a percepire la pensione soltanto a 71 anni.

Published by
Clarissa Cusimano