Pensioni, a chi aumentano e per chi diminuiscono: il punto della situazione

Sarà un settembre molto caldo sul fronte pensioni: tra aumenti e ribassi, tutti i dettagli su ciò che accadrà in questo mese.

Il punto della situazione sulle pensioni
Il punto della situazione sulle pensioni – Imilanesi.Nanopress.it

Le difficoltà economiche dell’ultimo periodo, caratterizzata soprattutto dai vari rincari su bollette di luce e gas, carburanti e generi alimentari, hanno messo in ginocchio molte famiglie italiane che già facevano grande fatica ad arrivare alla fine del mese. Tra le categorie più in crisi ci sono sicuramente i pensionati, che si sono ritrovati a dover fare i conti con una spesa mensile molto più alta rispetto al passato senza riuscire a ricevere adeguamenti sufficienti sulla propria pensione. Il 2023 è stato l’anno in cui l’applicazione della perequazione del 7,3% ha portato qualche euro in più, ma si tratta ancora di incrementi di scarsa sostanza.

Cambiamenti per le pensioni, cosa succede: i chiarimenti

Nel mese di settembre sono in molti ad aver già ricevuto le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità. Coloro che percepiscono queste pensioni tramite accredito sul conto corrente le hanno ricevute regolarmente dal 1 settembre.

Pensioni
Pensioni – Imilanesi.Nanopress.it

Diverso il discorso per coloro che invece ritirano la pensione in contanti presso l’ufficio postale più vicino. In questo caso, infatti, si procede come sempre con l’ordine alfabetico, pertanto in molti devono ancora ricevere l’importo di settembre.

Per quanto riguarda questo mese ci sono delle novità per chi percepisce le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità. Coloro che percepiscono una pensione minima hanno finalmente ricevuto gli aumenti, erogati nello scorso mese di agosto.

Come accennato si tratta di piccoli incrementi. Gli importi minimi sono infatti passati dai precedenti 563.74 euro agli attuali 572,20 euro. Anche le pensioni degli over 75 sono aumentate da 563,74 a circa 600 euro.

Non è tutto, perché coloro che percepiscono una pensione minima devono anche ricevere tutti gli arretrati relativi all’anno 2023 (dal primo gennaio, ndr). Per diversi pensionati gli arretrati sono arrivati già ad agosto, mentre molti altri stanno ancora attendendo.

Ecco perché il mese di settembre potrebbe davvero essere quello decisivo per il pagamento di questi arretrati, che permetterebbero ai titolari di pensione minima di poter godere di un importante aumento sul proprio cedolino mensile.

Inoltre, va tenuto conto anche che la dichiarazione dei redditi può aver prodotto un credito per i pensionati. In tal caso a settembre questi soggetti godranno del rimborso del 730, pertanto la somma complessiva sarà ancora più alta.

Tuttavia, se da una parte le pensioni aumentano grazie a tutte queste novità, dall’altra diminuiscono a causa dei pagamenti relativi a tasse e imposte.

Irpef e conguagli a debito: si rischia di pagare di più

La prima brutta notizia per i pensionati è quella che riguarda l’Irpef regionale e comunale, che ha subito un rialzo in diversi comuni e regioni. Pertanto molti titolari di pensione noteranno che sul cedolino mensile questo pagamento risulterà più elevato rispetto al passato.

Cambiamenti per i pensionati
Cambiamenti per i pensionati – Imilanesi.Nanopress.it

Da questo pagamento sono ovviamente escluse le pensioni di invalidità, che non sono soggette alle quote relative all’Irpef.

Infine, i controlli dell’INPS in base alle somme corrisposte nel 2022 potrebbero far emergere incongruenze tra l’importo delle ritenute applicate e l’imposta che invece il pensionato deve effettivamente versare.

Se risultano conguagli a debito l’INPS effettua delle trattenute ai pensionati che hanno un reddito di pensione annuo più basso della soglia di 18.000 euro e un debito Irpef che supera i 100 euro. Le trattenute avvengono tramite rate mensili sulle prestazioni pensionistiche, per un massimo di 11 rate.

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