Coloro che hanno superato questa soglia di età possono esultare: sono in arrivo novità importantissime per le pensioni.
I pensionati sono senza dubbio una delle categorie che ha sofferto maggiormente per i rincari degli ultimi tempi. Il forte aumento nelle bollette di luce e gas, assieme agli incrementi dei prezzi dei generi alimentari, ha reso la vita molto complicata a tutti coloro che percepiscono un trattamento pensionistico piuttosto basso e che fanno quindi molta fatica a far quadrare i conti. L’aumento delle pensioni di questo 2023 – grazie alla perequazione – ha fatto respirare un po’ i pensionati, che hanno potuto godere di qualche soldo in più sul cedolino mensile. Tuttavia, i titolari di pensione sperano che il governo Meloni mantenga la promessa fatta, ovvero la riforma delle pensioni.
Pensioni, l’alternativa a Quota 41: tutti i dettagli
In realtà, come spiegato anche dal numero uno della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, al momento non sembrano esserci risorse economiche sufficienti per lanciare Quota 41 per tutti. Oltre a Salvini, anche altri parlamentari del Carroccio hanno fatto capire che la misura deve necessariamente essere rinviata a data da destinarsi. Un vero e proprio cruccio per la Lega, dato che Quota 41 – che consentirebbe di lasciare il lavoro al raggiungimento dei 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età – è uno dei punti principali nel programma del Carroccio.
L’impressione è che entro la legislatura – che terminerà nel 2027 – il governo Meloni riuscirà a varare la riforma, anche se al momento è impossibile fare previsioni. Nel frattempo, l’idea dell’esecutivo è quella di cercare delle valide alternative a Quota 41. Dato che questa misura rischia di gravare in maniera eccessiva sulle casse dello Stato il governo vuole provare a capire se è possibile lanciare nel 2024 qualche misura alternativa che possa venire incontro ai pensionati.
Effettivamente qualcosa bolle in pentola, anche se non si tratta di nuove misure. Il governo Meloni, infatti, sta pensando di garantire la proroga di alcune misure che scadranno il 31 dicembre di quest’anno. Tra queste c’è anche la pensione a 62 anni di età, che potrebbe essere mantenuta anche nel 2024. Cosa significa? Per farla breve, il prossimo anno i nati nel 1962 potrebbero lasciare il proprio posto di lavoro e andare in pensione.
I nati nel 1962 potrebbero andare in pensione nel 2024
Come? Semplicemente con la conferma di Quota 103, che consentirebbe ai nati nel 1962 di andare in pensione nel 2024 con 41 anni di contributi versati. Chiaramente si tratta per ora solo di un’ipotesi su cui sta ragionando il governo guidato da Giorgia Meloni. Tuttavia, la nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (DEF) – dove vengono fissati i capitoli di spesa in previsione della Legge di Bilancio – sembra confermare questo indirizzo. I nati nel 1962 possono quindi incrociare le dita: nel 2024 potrebbero davvero andare in pensione, a patto che dimostrino 41 anni di contributi versati.
La pensione, per questi soggetti, sarebbe di un massimo di due volte e mezza il trattamento minimo garantito dall’INPS. Inoltre, per i nati nel 1962 che potrebbero andare in pensione il prossimo anno persiste il divieto di cumulo del reddito di questa pensione con altri redditi da lavoro: l’unica eccezione è rappresentata dai redditi da lavoro autonomo occasionale, anche se non è possibile superare i 5.000 euro all’anno.