Secondo la legge italiana, le pensioni, sia quelle di vecchiaia che quelle di anzianità, quelle di invalidità, liquidate con anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni, sono cumulabili al 100% con i redditi da lavoro sia autonomo che dipendente.
Purtroppo però non è sempre così perché ci sono casi in cui nulla è cumulabile e bisogna quindi rinunciare a qualcosa.
L’Inps in questi giorni ha spiegato che la totale cumulabilità con i redditi da lavoro, dal 2009, è stata estesa ma bisogna fare attenzione per capire nel dettaglio cosa è cambiato e cosa è rimasto invariato.
L’estensione riguarda tutte le pensioni di anzianità, poi ancora i trattamenti di prepensionamento, le pensioni di vecchiaia che sono state liquidate nel sistema contributivo. Sono comprese quelle a carico dell’Assicurazione generale obbligatoria (Ago). Le forme sostitutive, esclusive, compresa la gestione Separata.
Per quanto riguarda le pensioni con Quota 100, 102 e 103, queste in caso di pensione anticipata flessibile non possono essere considerate cumulabili con i redditi che derivano da qualsiasi attività lavorativa, sia se svolta in Italia che svolta all’estero ad esclusione dei redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale purché rientranti nei 5mila euro lordi annui.
Bisogna sapere anche che il divieto vale soltanto per il periodo che va dalla data di decorrenza della pensione, alla data di maturazione del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia. Il cumulo è possibile soltanto quando viene raggiunto il requisito anagrafico che per adesso tra l’altro è fissato a 67 anni.
L’erogazione del trattamento pensionistico viene sospesa in caso di produzione di redditi da attività lavorativa diversa rispetto a quella autonoma occasionale. Per quanto riguarda la produzione di redditi che derivano dal lavoro autonomo occasionale, questa deve eccedere il limite dei 5mila euro lordi l’anno. Tutto questo in relazione all’anno di produzione dei redditi e al recupero delle rate di pensione indebitamente corrisposte.
Coloro che risultano essere titolari di pensione devono, per legge, fornire la comunicazione all’Inps, immediata, in caso di svolgimento di qualsiasi attività lavorativa. Questo, per non avere problemi con il Fisco.