Pensioni con 32 anni di contributi: solo queste categorie potrebbero usufruire di questo. Tutto quello che c’è da sapere a tal proposito.
In alcuni casi si può andare in pensione grazie a trentadue anni di contributi, ma soltanto in alcuni settori specifici e unicamente se si dispone di una particolare età. Se si ha 63 anni e si appartiene a una determinata categoria di lavoratori, allora c’è la possibilità di poter beneficiare dell’inizio della pensione. Ciò però è fattibile soltanto se si sono versati i contributi per 32 anni. I dettagli a tal proposito qui di seguito.
Pensioni con 32 anni di contributi: agevolazione pensionistica nel 2023
Come accennato poco fa alcune categorie potrebbero usufruire di determinate agevolazioni.
Per quanto concerne la pensione del 2023 ci saranno ancora delle persone che potranno beneficiare dell’uso di una particolare prestazione. Tra l’altro si tratta di un’agevolazione che già di suo risulta molto utile e vantaggiosa.
Quindi anche per l’anno 2023 è confermata l’opportunità per alcune tipologie di lavoratori, di uscire mediante 32 anni di contributi che si è provveduto a versare in questo lasso di tempo.
È importante informarsi su chi sono quei lavoratori che possono usufruire di tale agevolazione e di cosa c’è bisogno, per poter uscire a questa specifica età contributiva.
Esistono delle particolari condizioni per poter adottare questo tipo di misura. Ne consegue quanto sia fondamentale informarsi in modo approfondito, per comprendere alla perfezione il funzionamento di quest’opportunità.
Prima di tutto si deve capire ciò che devono attuare alcuni lavoratori, per dimostrare di aver fatto uno di quei mestieri che rientrano tra quelli che per cui si può fare la richiesta del pensionamento in anticipo.
La misura adeguata per la dimostrazione che si può ricevere la pensione anticipata corrisponde esattamente all’APE sociale attinente il lavoro nel campo dell’edilizia.
Pensioni con 32 anni di contributi: quali mestieri possono ricevere questo genere di beneficio
Un ulteriore anno di APE di tipo sociale si dovrebbe includere nel pacchetto pensioni stabilito dalla Legge di Bilancio del Governo Meloni.
Ciò comporterebbe quindi un prolungamento equivalente a un anno, per un tipo di misura che consente di poter andare in pensione anticipatamente. Pertanto in questo caso c’è modo di poter andare in pensione a 63 anni, se si appartiene a quelle particolari categorie che risultano sempre le medesime.
Stiamo parlando esattamente di quei lavoratori che svolgono un genere di lavoro molto stancante e che a lungo andare logora il fisico di chi l’effettua.
Dunque sono quei tipi di mansioni definite come gravose.
Un beneficio che include anche le persone con invalidità oppure che in famiglia hanno una componente disabile da accudire, oltre a coloro che risultano disoccupati.
Per queste categorie l’APE sociale è concretizzabile con 30 anni di contributi versati. Per quanto riguarda invece i mestieri gravosi, la carriera risulta di pochi anni più lunga, rispetto a quella precedente.
Generalmente in questo settore i contributi che bisogna provvedere a versare corrispondono a 36 anni.
Però per determinati ambiti si può ottenere un’apposita agevolazione, uscendo dal settore lavorativo dopo 32 anni di versamento dei contributi. Ciò però si può concretizzare unicamente se si dispone di alcuni requisiti che risultano fondamentali.
Come uscire dal lavoro a 63 anni: ulteriori dettagli
Il lavoro gravoso deve risultare svolto nell’ultima decina d’anni di carriera lavorativa, con un minimo di 7 anni.
Opzionalmente, la stessa attività di tipo gravoso deve corrispondere agli ultimi 7 anni lavorativi, come minimo per 6 anni.
Ciò è attuabile per tutti quei lavori considerati gravosi e inclusi tra quelli ideali per fare la richiesta della pensione in anticipo.
In riferimento agli operai edili e ai dipendenti delle aziende di questo ambito lavorativo riguardante l’edilizia, l’elemento contributivo scende a 4 anni. A questi lavoratori si aggiungono anche coloro che hanno ricevuto l’assunzione per un lavoro determinato e classificato con L’ISTAT 6.3.2.1.2. In questo caso si tratta di coloro che svolgono il lavoro di ceramista. Poi si vanno a unire pure quelle categorie di lavoratori che si occupano della conduzione di impianti per prodotti costituiti dalla terracotta o dalla ceramica.
Soltanto per queste specifiche categorie lavorative il lasso di tempo scende a 4 anni.
Dunque in base a ciò che si è riportato precedentemente, si è compreso bene chi può fare l’apposita richiesta per il pensionamento in forma anticipata. Potendo così godere del fatto di riuscire ad andare in pensione prima, quando si ha l’età di 63 anni. Ma ovviamente si tratta di una possibilità realizzabile solo per chi appartiene al tipo di lavoro considerato gravoso.
Infine prima di eseguire la richiesta appropriata, è essenziale appurare all’interno del contratto che risulta sottoscritto con il datore di lavoro, se si trova ben visualizzabile il riferimento a dei particolari codici.
Per l’esattezza si fa riferimento ai Codici ATECO, concernenti la classificazione dell’attività.
Riflessioni su queste agevolazioni
Ora che siete a conoscenza di tutte le informazioni associate a quest’importante opportunità, potrete capire senza difficoltà se rientrate tra quei lavoratori che potranno richiedere la pensione anticipata. Un importante beneficio offerto anche per l’anno 2023, di grande utilità per tante persone che potranno ritirarsi dal lavoro a 63 anni.
Dunque per l’anno corrente sembra essere confermata la possibilità per alcuni lavoratori, di andare in pensione attraverso 32 anni di contributi, ma come detto, si dovranno rispettare precisi requisiti e criteri. Ovvero si parla sicuramente di lavoratori con mansioni definite come gravose. Ma rispetto a questo vanno rispettati ulteriori criteri. Ecco che è importante leggere con attenzione l’articolo per capire bene chi può o no richiedere tali agevolazioni.