In questi giorni si sta facendo largo l’ipotesi di un aumento sulle pensioni. Vediamo chi riguarda e da quando sarà in vigore.
Ottime ipotesi in vista per coloro che percepiscono una pensione. Forza Italia sta lavorando a un provvedimento mirato agli over 70 con un Isee considerato basso. L’idea è quella di aumentare i trattamenti minimi fino ad arrivare a 600 Euro. Questo provvedimento coinvolgerebbe un bacino di utenza composto da anziani che percepiscono un trattamento pensionistico minimo.
Il sistema pensionistico attuale
Ad oggi la questione pensioni presenta qualche misura che necessita di essere rivista. Qualora il sistema pensionistico non venisse modificato dall’attuale Governo, per andare in pensione e percepire la cosiddetta “pensione di vecchiaia” sarebbe necessario aver compiuto 67 anni. In caso di persone che non abbiano mai ricevuto contributi alla data di dicembre 1995, il pensionamento è previsto in caso di 71 anni di età, ma con almeno 5 anni di contributi versati.
É sempre valida l’opzione che prevede il pensionamento anticipato. Per gli uomini sarà necessario avere un minimo di 42 anni e 10 mesi di contributi versati, mentre per le donne uno in meno, ovvero 41 anni e 10 mesi.
Nel caso di lavoratori precoci sarà possibile andare in pensione già a 41 anni di età, solo qualora si possedesse almeno un anno di contributi versati prima dei 19 anni di età e se si è disoccupati o con capacità ridotte. Per i lavori gravosi, una volta accumulati 30 anni di versamenti contributivi, sarà possibile ritirarsi dal lavoro una volta compiuti 66 anni e 7 mesi di età.
C’è infine Opzione donna, tutt’oggi discussa. Questa misura prevede il pensionamento per le lavoratrici autonome o dipendenti che abbiano 58 o 59 anni di età al 31 dicembre 2022 e 35 anni di contributi versati.
I primi passi per un aumento delle pensioni
Sono molte le ipotesi per rivalutare e modificare la manovra, tra cui quella di una proroga all’attuale condizione, che sarebbe però temporanea.
In questo modo si potrebbe evitare il problema legato alla clausola che prevede il pensionamento anticipato in base al numero di figli e dall’altra consentirebbe un bel risparmio economico. Ad oggi l’idea è di prorogare per altri 6 o 0 mesi la questione in attesa della riforma complessiva del sistema pensionistico italiano.
Come ci tiene a ribadire Forza Italia, già ora i tempi sarebbero adatti per aumentare ulteriormente le cifre per le pensioni minime per arrivare subito a una soglia di 600 Euro. Il problema sarebbe però per l’utenza coinvolta. Tale misura infatti non vedrebbe abbastanza fondi per tutti coloro che ricevono una pensione minima. Proprio a causa di queste ristrettezze si è pensato di concedere comunque un aumento ma solo a una determinata categoria. Saranno coinvolti nell’incremento tutti i pensionati over 70 con un Isee basso.
Il nuovo governo però sta mettendo a punto i nuovi dettagli della manovra, infatti la Legge di Bilancio prevede un rialzo per le pensioni minime.
In questo modo si avrebbe un incremento dagli attuali 523 Euro a 570 Euro mensili. Un incremento di certo non enorme, ma che dovrebbe essere solo il primo passo per la revisione del sistema pensionistico italiano. Con ben 210 milioni stanziati per il 2023, si prevede di arrivare a una pensione minima del valore di 1000 Euro.