La pensione è il sogno ad occhi aperti di tutti i contribuenti e lavoratori italiani. Purtroppo è irraggiungibile per i più. Sono in pochi a godere della fortuna di andare in pensione in anticipo o in tempo per godersi la vita.
Quest’anno a questo proposito potrebbero arrivare novità e sorprese per tutti quanti perché qualcosa sta finalmente cambiando. In definitiva finalmente l’età pensionabile potrà essere anticipata anche se non per tutti.
Questa sarà calcolata in rapporto ai contributi maturati e ai requisiti richiesti secondo alcune condizioni e vie di fuga.
Il 2023 sarà un anno di sorprese e di conquiste per tutti. Ad essere interessati in modo particolare sono coloro che sono nati nel 1956 e che il prossimo anno quindi compiranno 67 anni. Questi lavoratori avranno modo di lasciare il luogo di lavoro con soltanto 20 anni di contributi. Una grossa e importante conquista tanto attesa.
In base ai casi e alle condizioni si potranno avvicinare al termine del percorso lavorativo anche coloro che sono nati nel decennio che va fino al 1964-1965. Tutto si deciderà in base alla maturazione dei requisiti necessari.
Chi avrà la possibilità di andare in pensione in anticipo potrà fare leva sulla riforma Fornero. È interessato anche chi è nato negli anni 1962-1963, questo soltanto per quanto riguarda gli uomini. Invece per le donne, tutte coloro che sono nate nel 1963-1964 e che hanno iniziato a lavorare a 18 anni oppure addirittura prima, potranno fare richiesta.
Per ottenere questo genere di pensionamento si può avere qualunque età. Può godere della pensione anticipata anche chi ha 41 o 42 anni purché abbia dieci mesi di contributi. Questo discorso è valido sia per gli uomini che per le donne.
Poi ci sono le donne che hanno iniziato a lavorare tra il 1980 e i primi mesi del 1982, che hanno a disposizione canali flessibili e agevoli rispetto agli altri. Si parla soltanto dei nati tra il 1960 e il 1967.
Coloro che sono nati nel 1960, che compiranno il prossimo anno 63 anni, che rientrano nella soglia di accesso all’Ape social, prorogata peraltro per ancora un anno, potranno fare richiesta per il pensionamento anticipato purché facenti parte di una delle seguenti categorie disagiate.
Si parla di disoccupati, o di chi assiste familiari con disabilità, invalidi per il 74% che abbiano 36 anni di contributi o che svolgono lavori pesanti.
I nati nel 1961, avranno la possibilità di andare in pensione dopo aver compiuto 62 anni di età e aver versato 41 anni di contributi con Quota 103, scattante il primo gennaio 2023. Chi è nato nel 1961-1962 può andare in pensione in anticipo, a 61 anni più sette mesi, purché facente parte delle categorie di lavoratori che per anni hanno svolto lavori usuranti oppure notturni.
E poi c’è l’Opzione donna, in questo caso è valido un discorso diverso. È confermata la soglia dei 60 anni, per cui potranno andare in pensione soltanto coloro che sono nate entro il 1962, purché facenti parte di una delle seguenti tre categorie, invalide, disoccupate oppure caregiver.
In questi casi è bene sapere che l’assegno sarà calcolato per intero mediante sistema contributivo, che in realtà è più penalizzante rispetto a quello retributivo.
Una chance toccherà anche ai nati nel periodo che va dal 1965 al 1967 con almeno 41 anni di contributi e un anno di lavoro da minorenni.
Bisogna aver lavorato da minorenni negli anni che vanno dal 1980 al 1982, a 14 15 anni, rientrando in una categoria disagiata. Tra le categorie invalidi civili con invalidità superiore o uguale al 74%, disoccupati, assistente disabili, addetti ai lavori usuranti o in alternativa lavori gravosi.