Con il cambio del Governo e l’arrivo di Giorgia Meloni, arrivano importanti novità anche sulle pensioni, un tema che interessa i più, trattato e ritrattato più volte, ma che probabilmente questa volta renderà felici milioni e milioni di pensionati.
Il nuovo governo ha messo in atto una vera e propria rivalutazione delle pensioni, che ha raggiunto il record o quasi.
Le nuove pensioni che arriveranno a partire dal 1°gennaio 2023, grazie al decreto ministeriale firmato dal ministro Giancarlo Giorgetti, saranno interessate da un adeguamento del 7,3%.
Ad usufruirne saranno tutti i titolari dei trattamenti fino a 4 volte il minimo fissato dall’INPS ovvero 525,38 euro al mese.
Pensioni in aumento, ecco cosa sta per cambiare
Gli aumenti delle pensioni andranno da €38 al mese per quanto riguarda le minime, da 58€ per quelle da €1000. Poi ci saranno aumenti di €100 per i trattamenti da €2000 lordi, mentre per quelli da 4000, ci saranno aumenti di €550. Dall’inizio del 2023 quindi sarà in atto una maxi rivalutazione delle pensioni del 7,3%, il totale sarà calcolato in via del tutto provvisoria, secondo i dati che sono stati forniti dall’istat giorno 3 novembre 2022.
La rivalutazione potrebbe salire ancora di più, considerando i mesi di novembre e dicembre durante i quali i prezzi potrebbero essere inferiori, ovvero al di sotto di quelli calcolati adesso.
Il Governo vuole agire sulle pensioni, pensando al futuro, ecco qual è il rischio
Possiamo dire che nel 2023 cambierà praticamente tutto per tutti, o quasi perché il governo vuole provare ad andare incontro alle famiglie e ai pensionati in difficoltà. Infatti sempre a proposito di pensioni, sta mettendo in conto la possibilità di modificare l ‘età pensionabile. Si parla della possibilità di andare in pensione dopo aver pagato 41 anni di contributi. A proposito di ciò la ministra delegata chiarisce che l’età indicata al momento è intorno ai 62 oppure ai 63 anni, ma si potrebbe prendere in considerazione anche un anno in meno, ovvero 61 anni di età.
In questo modo potrebbero andare in pensione circa 83.000 persone in più rispetto alla legge Fornero. Ovviamente sembra essere qualcosa di veramente conveniente ma attenzione a ciò che sta dietro, perché questa legge potrebbe anche comportare una spesa per il governo di 1,13 miliardi di euro che potrebbero andare a danneggiare le casse italiane.
Ma non è tutto, il governo Meloni vuole mettere in atto una vera e propria riforma del sistema pensionistico, per guardare al futuro. Bisogna non soltanto guardare al presente, ma chiedersi cosa ne sarà della spesa pensionistica dei figli e dei nipoti, il rischio che si corre ad oggi e a cui nessuno vuole pensare, è mirare a delle pensioni future inesistenti. Questo purtroppo è un rischio che non possiamo negare di correre, perché lo Stato tra qualche anno non sarà più in grado di fronteggiare queste spese non avendone le capacità.
L’Italia è in forte difficoltà economica, ecco quali sono i motivi
Non bisogna dimenticarsi che nonostante la pandemia sia ormai giunta al termine, l’Italia sta pagando ancora per quello che è stato. Inoltre, siamo al centro di una crisi internazionale sociale, della crisi energetica causata dalla guerra Russia Ucraina che con il suo colpo di coda ha mandato in rovina tutto il mondo, penalizzando chi era già in condizioni di forte difficoltà.
L’inflazione per adesso è vicino al 10% ma probabilmente andrà a peggiorare nel corso delle prossime settimane e dei mesi, per cui sarà necessario andare alla ricerca di una soluzione valida ad un problema difficile. Al momento i salari sono inadeguati, le pensioni sono basse, i lavoratori non riescono ad arrivare alla fine del mese, le famiglie devono rinunciare a qualunque cosa, la situazione non è certamente delle migliori.