Per l’apertura della M4 l’Atm taglia la 73

 Apertura della M4: Atm taglia la 73. Cosa cambierà a Milano con queste nuove novità? Una domanda e alcune risposte, alcune date da Carlo Monguzzi, nonché il capogruppo di Europa Verde in consiglio comunale.

Metro
Metro-Imilanesi.it

Ormai mancano pochissimi giorni all’apertura della tratta M4 e già è iniziata una forma di protesta. Quest’ultima proviene dalle persone residenti. Atm ha deciso di effettuare un taglio sulla 73 ed è proprio questa novità che ha fatto scaturire le proteste da parte dei cittadini.

Apertura della M4: la riorganizzazione dei mezzi

Il 4 luglio corrisponde alla data di apertura della tratta M4 fino a San Babila. Ciò però comporterà un cambiamento che non è piaciuto per niente ai residenti.

Infatti tale apertura ha conseguentemente portato a una forma di riorganizzazione differente dalla solita. In questo caso si fa riferimento ai mezzi di superficie, visto che Atm ha deciso di tagliare la 73.

Un modo di organizzarsi diverso da quello abituale, risultato necessario per via dell’attivazione della M4 che avverrà a breve.

Ma in questo caso e come si è appena sottolineato, non tutti apprezzano queste novità. Soprattutto quando si va a toccare quello che si ritiene ormai come lo storico autobus utilizzato da tanti milanesi. Un mezzo che ha permesso fino a questo momento di attuare un collegamento tra San Babila e l’aeroporto di Linate.

Il giorno corrispondente al 4 luglio risulterà una data molto rilevante, visto che si farà l’inaugurazione delle due nuove fermate associate a M4. In questo caso specifico si parla di quella del Tricolore e della fermata a San Babila.

A proposito di questo, l’azienda Atm aveva quindi già provveduto ad avvertire pubblicamente che la linea 73 avrebbe cambiato il suo abituale itinerario.

Difatti da ora in poi quest’importante linea per la cittadinanza milanese, si limiterà a eseguire la tratta extraurbana San Felicino-Linate Aeroporto.

Apertura della M4: altre novità da tenere in considerazione

Ma le novità non finiscono qui, poiché tale linea cambierà perfino il nome. Infatti da 73 cambierà diventando 973. Un mutamento necessario in quanto il 9 costituisce il modo di contraddistinguere le linee di tipo extraurbano.

In questa maniera, però, l’asse fra viale Corsica e il corso XXII Marzo andrà a perdere una delle due linee che lo percorrevano.

Dunque rimarrà stabile soltanto il tram 27. Tutto ciò ha comprensibilmente provocato un malcontento generale tra i residenti, i quali ritengono che sia troppo poco e insoddisfacente quanto programmato da Atm.

Carlo Monguzzi, ossia il capogruppo di Europa Verde in consiglio comunale, ha provveduto a sostenere pienamente questi cittadini milanesi.

Monguzzi
Monguzzi-Imilanesi.it

Con le sue parole ha voluto dare il suo benvenuto alla M4, facendo capire che è molto importante per il capoluogo lombardo, ma allo stesso tempo ha voluto aggiungere delle sue considerazioni.

Osservazioni inerenti proprio il taglio della 73, sostenendo che sia una decisione totalmente sbagliata.

Il 27 e il suo problema correlato ai disabili

In base a quanto dichiarato dall’esponente ecologista appartenente alla maggioranza, ci sarebbero ben due problematiche molto serie da non sottovalutare assolutamente.

Prima di tutto le fermate del metrò risultano eccessivamente distanziate, pertanto non potranno andare a soddisfare le esigenze dell’utenza locale.

Tra l’altro c’è anche da aggiungere che il metrò corre al di sotto dell’asse parallelo rivolto più verso nord. Ne consegue che le persone devono anche effettuare un percorso a piedi, per poterlo raggiungere.

Una seconda motivazione da considerare è che dal viale Corsica fino a piazza 5 Giornate resta soltanto il 27.

In collegamento a quanto appena detto, bisogna tener presente che la linea 27 risulta pienissima durante l’ora di punta.

Inoltre non è per niente praticabile per chi è diversamente abile, che non dispone di tutte le funzionalità inerenti la deambulazione. Ma questo è un problema che coinvolge anche chi ha delle carrozzine.

Persona in carrozzina
Persona in carrozzina-Imilanesi.it

Si può quindi comprendere pienamente cosa sia accaduto, nel momento in cui si sono rese pubbliche tutte queste novità.

Ed ecco dunque spiegato cosa ha fatto iniziare le proteste da parte dei residenti, i quali stanno manifestando chiaramente la loro disapprovazione.

Manguzzi che è pure il presidente della commissione riguardante la mobilità e l’ambiente, ha deciso di fare una promessa. Si parla di una seduta di commissione prevista per il 5 luglio, precisamente alle ore 14,30.

In tal modo si proverà a trovare un rimedio fattibile per questa situazione che non piace ai pendolari milanesi che usavano abitualmente il 73.

Ora bisognerà solo attendere per avere ulteriori aggiornamenti.

Cosa ha detto Calo Monguzzi: le sue parole circa i problemi elencati

Nello specifico, riguardo i problemi appena elencati, l’esponente ecologista ha detto testuali parole.

Riguardo al primo punto ha detto:

“Le fermate del metrò sono troppo distanziate per soddisfare l’utenza locale”

Riguardo al secondo punto ha detto:

“Rimane da viale Corsica a piazza 5 Giornate il solo 27, pienissimo nell’ora di punta e impraticabile per carrozzine e persone non in perfetta forma deambulatoria”.

Parole queste che mettono in evidenza quanto detto nel corso dell’articolo e il motivo delle varie proteste. A questo Monguzzi ha risposto senza mezze parole “Proveremo a rimediare alla situazione“.

 

Impostazioni privacy