Perde carburante in volo, aereo partito da Milano costretto a un atterraggio di emergenza

A causa di una perdita di carburante in volo, un aereo che era partito da Milano Malpensa è stato costretto a un atterraggio di emergenza a Palermo.

Atterraggio di emergenza
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Le ultime ore all’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo sono state all’insegna dell’apprensione per un aereo privato che ha dovuto effettuare un atterraggio d’emergenza nello scalo siciliano.

Sette passeggeri erano a bordo dell’aereo in partenza dall’aeroporto di Milano Malpensa diretto a Malta.

Sfortunatamente, il volo ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza, durante il quale si è verificata una perdita di carburante dall’aereo.

Atterraggio di emergenza per perdita di carburante

In risposta alla situazione di emergenza, l’aeroporto di Palermo ha avviato il proprio protocollo di emergenza.

Di conseguenza, il terminal è stato chiuso per circa un’ora per garantire l’atterraggio in sicurezza di un aereo privato.

Sul posto sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco, che hanno versato del carburante sulla pista.

Ala aereo
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A causa della situazione di emergenza, diversi voli sono stati dirottati sull’aeroporto di Trapani, mentre alcuni altri aerei hanno dovuto attendere più del solito prima di atterrare all’aeroporto Falcone-Borsellino.

Cosa succede se un aereo finisce il carburante in volo?

Non è un evento comune, ma nello sfortunato caso in cui si verifica, l’aereo in questione inizierà a planare in modo simile a quello di un aliante.

Affinché un aereo possa rimanere in volo, è imperativo mantenere una determinata velocità, altrimenti entrerà in uno stato di stallo e precipiterà verso il basso.

In assenza di motori, l’unico metodo per sostenere la velocità richiesta è diminuire l’altitudine.

I piloti inizieranno una discesa controllata con un angolo ripido per evitare lo stallo, ma a un ritmo lento per massimizzare le loro possibilità di individuare un punto adatto per l’atterraggio.

La situazione attuale è simile a quella di un aereo con tutti i motori in avaria; tuttavia, in caso di esaurimento del carburante, lo scenario sarebbe più intricato.

In un aeroplano, i motori hanno molteplici funzioni oltre alla semplice spinta in avanti.

Azionano anche i generatori per l’impianto elettrico, le pompe idrauliche, forniscono aria calda per lo sbrinamento e il riscaldamento e aria compressa per la pressurizzazione della cabina insieme a vari altri compiti.

L’avaria di tutti i motori di un aeromobile comporterebbe l’arresto di tutti gli impianti ad eccezione di una parte dell’impianto elettrico, che sarebbe alimentato da batterie di emergenza.

Tuttavia, l’avvio dell’Auxiliary Power Unit (APU) sarebbe sufficiente per riattivare questi sistemi. L’unico problema è che, senza carburante, l’APU non può funzionare.

In caso di emergenza come l’esaurimento del carburante, i piloti hanno accesso a un altro dispositivo noto come Ram Air Turbine (RAT) che impedisce all’aereo di diventare incontrollabile.

Essenzialmente, il RAT è una piccola turbina eolica collegata a una pompa dell’olio, ma non sostituisce completamente l’APU.

Non fornisce pressurizzazione, aria calda e nemmeno elettricità (che spesso viene prelevata dalle batterie), ma può generare una pressione idraulica sufficiente per consentire ai piloti di manovrare le superfici di controllo del velivolo.

Per concludere, è un dato di fatto che oggigiorno gli unici velivoli che utilizzano motori a pistoni a benzina sono quelli di minor varietà, come gli ultraleggeri o gli aerei da turismo.

La maggior parte degli aeromobili utilizza invece motori a turbina, come il turboelica o il turbofan, e fa affidamento su carburante derivato dal cherosene (JET-A) o dalla nafta (JET-B). Questi carburanti sono molto simili al diesel nella loro composizione.

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