Proprio nel giorno in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è tornato a discutere dell’argomento Pnrr, affermato che un eventuale insuccesso sarebbe una sconfitta per l’Italia, il Governo ha pensato di sottoscrivere, di nuovo, il Piano di ripresa e resilienza.
In questo contesto sono stati modificati ben 144 progetti, 349 sono ancora da centrare fino al 2026. Nel Pnrr è presente anche una parte dedicata al capitolo RepowerEu, con misure volte ad accelerare la transizione green e l’autonomia energetica del Paese
Del piano RePower Eu fa parte il nuovo Ecobonus, tutto dedicato alle abitazioni private. Questo è quanto si legge nella sintesi della bozza di revisione del Pnrr. Mediante lo strumento tradizionale della detrazione fiscale, con alcune correzioni applicate, si applica una nuova misura del piano, di un totale di 4 miliardi di euro, volta a supportare le famiglie a basso reddito che in genere negli anni passati sono rimaste escluse dai vari interventi di efficientamento delle abitazioni.
Commissione europea, il RePowerEu parte con 2,7 miliardi, ma il Governo punta ad un aumento
Il RePowerEu parte da 2,7 miliardi iniziali, si tratta dei soldi previsti dalla Commissione europea. La somma al governo non basta, per questo vuole provare ad allargarla recuperando le risorse per più di 16 miliardi puntando su una decina di progetti totali che potrebbero tornare d’aiuto.
Progetti esclusi e inseriti nel fondo sviluppo, chiarimenti in merito
Nella revisione del Pnrr che successivamente dovrà essere sottoposta alla commissione Ue sono previste delle misure per un totale di 15,9 miliardi di euro. Con molta probabilità a saltare saranno gli interventi per la valorizzazione del territorio e di efficienza energetica dei Comuni per un totale di 6 miliardi di euro. Salteranno anche i progetti di rigenerazione urbana per 3,3 mld di euro, poi i piani urbani integrati da 2,5 miliardi, la gestione del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico per 1,287 miliardi.
Gli interventi per la crescita economica saranno per un tot di 19 miliardi. Si interviene anche sugli asili nido. La misura in questo caso è stata rafforzata fino a 900 milioni dato che in precedenza era stata penalizzata dall’incremento dei costi delle materie prime. Durante la conferenza il titolare del dicastero riservato agli Affari europei ha evidenziato che non c’è stato alcun progetto tagliato. Si parla soltanto di operazioni volte al rifinanziamento. I progetti che sono stati eliminati dal Pnrr sono stati semplicemente ricollocati nel fondo sviluppo e coesione. Il tutto per porre avanti gli interventi che rischiano di non essere ammissibili nel Pnrr.