Molti lavoratori fortunati si ritroveranno ad avere €100 in più a febbraio sulla busta paga, con uno scatto importante ottenuto grazie ad un bonus ovvero il bonus Renzi.
Si tratta del rimborso del bonus IRPEF 2023, un supporto previsto per tutti coloro che hanno il reddito basso. Ovviamente il bonus non spetta a tutti indistintamente, ma soltanto ad alcune categorie ben stabilite.
Il bonus in questione potrà essere richiesto anche alla fine dell’anno come integrazione. Ma vediamo per adesso quali sono i requisiti per entrare in possesso di questi €100, chi è compreso in questa tipologia di aiuti e come fare per richiederli.
Cos’è il bonus da 100, quando è previso il pagamento e come fare per ottenerlo
Il bonus è previsto o come rimborso diretto in busta paga, oppure come sussidio di disoccupazione. L’arrivo del bonus riguarda non soltanto gli stipendi di febbraio, ma anche coloro che prendono la disoccupazione e percepiscono la naspi e la dis coll, Insomma si tratta a tutti gli effetti di aiuti a 360° per coloro che ne hanno veramente bisogno. L’erogazione del sussidio è prevista tra giorno 8 febbraio e giorno 13 febbraio, ma potrebbero esserci dei ritardi.
Coloro che prendono già la disoccupazione ritroveranno il rimborso nell’accredito della stessa. Tutti gli altri potranno dare un’occhiata al fascicolo previdenziale disponibile sul sito My INPS, al quale si può accedere tramite spid, cns oppure cie. Per avere diritto al bonus bisognerà appartenere alla categoria dei lavoratori dipendenti oppure dei disoccupati che sono stati impegnati fino a qualche tempo prima nell’esercizio di un lavoro subordinato.
Chi può richiedere il bonus, quali sono le categorie che potranno ottenerlo
Possono ricevere i €100 di bonus tutti i lavoratori dipendenti con reddito fino ad un massimo di €15.000. Coloro che invece hanno un reddito che va da 15.000€ a 28.000€, possono richiedere e ottenere il pagamento dei 100 soltanto se la cifra delle detrazioni risulta essere superiore all’imposta lorda.
Le detrazioni ammesse dal bonus, sono quelle per i mutui agrari, quelle per i familiari a carico, quelle per le spese sanitarie, per i lavori effettuati in casa, oppure per le spese sanitarie. Chi non è lavoratore dipendente può ricevere il bonus anche in caso di Naspi, soltanto se ha versato dei contributi per almeno 13 settimane in quattro anni.
Nel caso della dis coll, invece serve avere pagato almeno un mese di contributi, nel periodo che va dall’1 Gennaio dell’anno precedente fino alla fine dei rapporti di lavoro. Chi può beneficiare del bonus sono anche i pensionati, a patto che siano percettori di pensione INPS. Non sono ammessi tutti coloro chepercepiscono il reddito di cittadinanza o hanno rendite legate all’INAIL cioè agli infortuni sul lavoro.
Accredito del bonus, quando avverrà
Coloro che non trovano il bonus a febbraio oppure nei mesi successivi possono richiederlo alla fine dell’anno come conguaglio. C’è anche chi richiede l’anticipo di questi €100 in busta paga perché ne ha di bisogno. In questo caso, lo si può fare presentando una stima reddituale dello stesso anno quindi dell’anno in corso.
Si tiene conto della stima per qualsiasi domanda la richieda fin quando non viene presentata la nuova dichiarazione dei redditi.
Cosa succede se si presenta una stima dei redditi non corrispondente alla realtà
In questo caso bisogna fare attenzione a tutte le novità che hanno a che fare con il modello 730, perché potrebbero esserci delle importanti modifiche soprattutto quest’anno dato che si presenta come un anno di cambiamenti.
Per esempio è importante sapere che se il bilancio viene confermato in positivo allora si dà il via al conguaglio. In caso di bilancio negativo quindi di addebito, si deve restituire il bonus immediatamente. Il ritorno del bonus alle casse dello Stato avviene mediante la trattenuta direttamente sullo stipendio del lavoratore.