I chiodi arrugginiti possono essere davvero molto utili alle piante. Vediamo come mai e come utilizzarla.
In ogni casa che si rispetti, che sia nel ripostiglio, nel garage o in magazzino, ci sono dei vecchi chiodi arrugginiti. Magari ne hai accumulati così tanti e stai per buttarli via, ma non farlo: potrebbero essere molto utili. Ovviamente, non possiamo più impiegarli per inchiodare oggetti. Eppure, la ruggine sui chiodi vecchi può avere uno scopo interessante.
Sembrerà quasi assurdo, ma la ruggine che ricopre i vecchi chiodi può far del bene alla salute delle piante. Anzi, in alcuni casi può addirittura salvargli la vita. I vecchi chiodi, infatti, possono essere impiegati per preparare un composto fertilizzante da applicare alle piante.
Capita a volte di avere delle piantine che iniziano a decadere, con foglie gialle o cadenti e rametti deboli. Generalmente, il fattore che scatena questa situazione è la carenza di ferro, che tra l’altro è un problema molto comune nelle piante. Insieme ad azoto, potassio e fosforo, il ferro è una sostanza importantissima perché le piante siano in salute e crescano bene.
Di solito, però, gli apporti di ferro alle piante sono insufficienti a causa dei terreni utilizzati o della qualità dell’acqua, che può contenere calce in gran quantità. Ed ecco che arrivano in nostro soccorso i vecchi cari chiodi arrugginiti. Cosa succede mettendoli a contatto con le piante? L’ossido di ferro contenuto nella ruggine presente sui chiodi verrà assimilato dalla pianta e la rivitalizza. Vediamo precisamente come fare.
Per far si che le piante un po’ indebolite possano beneficiare dell’aiuto dell’ossido di ferro contenuto nei chiodi arrugginiti, ci sono due metodi. Nel primo caso, i chiodi vanno messi in acqua per qualche giorno. La seconda opzione, invece, prevede il contatto diretto tra i chiodi arrugginiti e il terreno in cui è piantata la nostra amica verde. Scopriamo i due metodi nel dettaglio.
Per permettere ai chiodi arrugginiti di rilasciare ossido di ferro, dobbiamo metterli in ammollo in acqua. Per farlo, avremo bisogno di una bottiglia di plastica o un altro recipiente, che ovviamente dovrà essere impiegato solo a questo scopo, per ragioni di sicurezza. Inoltre, è importante avere cura di indossare guanti protettivi mentre si compie questa operazione.
Iniziamo riempiendo a metà la bottiglia con l’acqua. Dopodiché, versiamo all’interno i chiodi e lasciamoli in ammollo. Il tempo necessario perché il metodo sia efficace può variare da 30 minuti a qualche giorno, ma in linea generale più tempo si lascia i chiodi in ammollo migliore sarà l’effetto.
Già dopo qualche minuto, comunque, si potrà osservare un cambiamento nel colore dell’acqua, che virerà sul marroncino. Questo cambiamento è legato al fatto che i chiodi stanno rilasciando nell’acqua l’ossido di ferro. Una volta trascorso il tempo desiderato, l’acqua dovrebbe essere marrone. A questo punto il processo si è concluso.
Perciò, avendo cura di avvitare saldamente il tappo, scuotiamo la bottiglia con vigore. Poi, pratichiamo tre o quattro fori sul tappo o sul corpo della bottiglia , che adesso possiamo utilizzare come annaffiatoio fai da te. Ora non ci resta che irrigare regolarmente il terreno in cui si trova la pianta con la nostra acqua nutritiva: i benefici saranno chiaramente visibili dopo qualche giorno.
In alternativa, si possono impiegare i vecchi chiodi per rivitalizzare una pianta mettendoli a diretto contatto con quest’ultima. Un primo modo per farlo è posizionando i chiodi all’interno del piattino su cui è poggiato il vaso. In questo modo, quando innaffieremo l’acqua passerà dal piattino e toccherà i chiodi, che rilasceranno l’ossido di ferro.
Ancora, possiamo piantare i vecchi chiodi arrugginiti direttamente nel terreno all’interno del vaso. Per far questo ci serviranno circa da 5 a 10 chiodi, in proporzione alle dimensioni del vaso e della pianta. I chiodi, poi, vanno posizionati con la punta conficcata nel terreno, e sistemati in modo da circondare la pianta lungo il perimetro del vaso.