In seguito ad un corteo svoltosi a Milano in favore dell’anarchico Cospito, sono state sei le misure cautelari notificate.
Nel corso del corteo non autorizzato avvenuto a Milano qualche mese fa, erano state circa 400 le persone dipserese dagli agenti delle forze dell’ordine. Tra queste 11 erano finite in questura. Non era stata una manifestazione pacifica. I manifestanti avevano lanciato fumogeni, bombe carta e petardi contro gli agenti.
I sostenitori di Cospito si erano presentati in piazza XXIV Maggio contro la decisione del governo di non revocare il regime del 41-bis per l’anarchico Cospito. I manifestanti avevano lasciato tracce poco piacevoli del loro passaggio lungo tutto il percorso terminato in viale Gorizia, nella zona dei Navigli.
Sei i poliziotti finiti in ospedale
La manifestazione aveva proseguito lungo il viale Sabotino, via Vittadini e la Darsena. Lungo il percorso i danni provocati dagli anarchici erano stati diversi. Parecchi i muri degli esercizi commerciali imbrattati e diverse vetrate infrante. Durante le operazioni di contenimento 6 polizziotti del Reparto mobile erano rimasti feriti e, in seguito, trasportati in ospedale per le medicazioni del caso.
Delle 400 persone che avevano partecipato alla manifestazione non autorizzata, 11 risultavano quelle fermate e portate in questura per accertamenti. Durante il corteo gli agenti delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. avevano schierato un cordone di sicurezza per bloccare chi manifestava.
A Marcello Viola, il procuratore che coordinava il dipartimento antiterrorismo, era arrivata un’informativa da parte della Digos dove risultavano 11 le persone fermate. A questi 11 anarchici era, in seguito, stato aggiunto un dodicesimo nome. Le indagini erano proseguite analizzando i filmati delle telecamere per individuare altri possibili responsabili.
In quell’occasione il vice premier Salvini aveva richiesto al consiglio dei Ministri di intervenire duramente nei confronti dei manifestanti arrivando anche a chiudere i covi e i siti dove postavano i loro messaggi. Nella mattinata di oggi, lunedì 26 giugno, la Digos ha notificato 6 provvedimenti.
Le lotte continueranno contro il 41-bis e per un mondo senza galera
Con questi ha previsto un divieto di dimora da Milano, due con firma sempre da Milano e 3 obblighi di dimora nei rispettivi comuni di residenza. I fermi sono stati notificati a coloro che hanno partcipato al corteo dell’11 febbraio. Il gruppo ha fatto sapere, attraverso dei post su un social che queste misure non basteranno a fermare le lotte che continueranno contro il 41-bis e per un mondo senza galera.