Arrivata l’estate aumenta anche la voglia di uscire, di divertirsi andando in vacanza o semplicemente in gita fuori porta. Purtroppo con alta probabilità quest’anno i vacanzieri però saranno molti di meno a causa del prezzo benzina e diesel in salita, sembra non volersi più fermare dall’inizio della primavera.
Cu sono stati alcuni ribassi a metà aprile, ma subito dopo è iniziata la salite, che al momento non dà tregua a nessuno. Le cause dell’inversione di tendenza sono diverse.
I gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy, hanno raccolto i dati e hanno confermato la media nazionale dei prezzi al self-service con la salita del prezzo della benzina a 1,85 euro al litro. Per quanto riguarda il gasolio è salito a 1,69. A dare la conferma per gli aumenti è Eni che è intervenuta sulla questione prezzi raccomandati sia della benzina che del gasolio con +1 e +2 centesimi al litro.
Passando al servito la benzina ha raggiunto ben 1,985 euro al litro, in crescita il diesel che è arrivato 1,830 e il metano a 1,432. A diminuire è il prezzo del Gpl arrivato a 0,70 e del Gnl a 1,248 euro al kg. A giudicare questi aumenti sono gli analisti secondo i quali, il prezzo del carburante ha iniziato una fase di rialzo congiunturale. All’inizio dell’anno il Brent è calato di un punto arrivando a 79, 29 dollari al barile.
Il prezzo di benzina e diesel è salito in particolare perché è cresciuta la domanda. Ci sono molti più veicoli a spostarsi sulle principali arterie stradali per lavoro, ma anche per le vacanze. Di conseguenza molte più persone chiedono e necessitano di carburante. L’incremento dei prezzi insieme alla congiuntura comportano l’aumento che non si sa proprio quando si fermerà.
Nella maggior parte dei casi, ad ogni modo, la fluttuazione dei prezzi di benzina e diesel è dovuta alle incertezze geopolitiche causate anche dal conflitto russo – ucraino. Questa situazione, va a destabilizzare il mercato internazionale del greggio quindi i prezzi sono sempre più cari per il taglio alla produzione di barili che è stato annunciato e poi confermato dall’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio. A seguito della riunione Opec+ del 4 giugno, è stato fissato il target di produzione a 40,46 milioni di barili al giorno. La decisione rimarrà tale fino al 2024.