Proseguono le operazioni di recupero dell’house boat la barca affondata nel Lago Maggiore domenica 28 maggio in circostanze poco chiare.
I sommozzatori con i carabinieri di Milano e Torino stanno facendo il possibile per far riemergere lo scafo che si è inabissato a ben 16 metri di profondità.
Intanto emergono ulteriori dettagli che hanno a che fare con coloro che si trovavano a bordo dell’imbarcazione. A quanto pare, erano quasi tutti agenti dell’intelligence o in congedo o in servizio.
Hanno perso la vita il 62enne di Alatri, Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi. I due facevano parte dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna ovvero dei servizi segreti che lavoravano all’estero. Poi è deceduta Anya Bozhkova, cinquantenne, compagna di Claudio Carminati Skipper di 53 anni sopravvissuto ed anche proprietario dell’imbarcazione. La quarta vittima è Shimoni Erez di 54 anni, agente in pensione che lavorava nei servizi israeliani.
Per il momento gli investigatori e gli inquirenti stanno lavorando per cercare di capire l’esatta dinamica del naufragio. Si sta occupando del caso anche la procura di Busto Arsizio, mentre le indagini sono state completamente affidate ai Carabinieri di Varese e alla compagnia di Gallarate.
Una prima ricostruzione fa pensare che l’imbarcazione sia rimasta vittima di una specie di tromba d’aria. Barnobi a seguito di una crisi di panico sarebbe andata in cabina a rifugiarsi. A quel punto Bozhkova avrebbe deciso di farle compagnia. Per questo entrambe sarebbero rimaste intrappolate dentro l’imbarcazione che poi si è inabissata e si è capovolta.
I corpi delle due sono stati ritrovati nella mattinata di lunedì. Erez sarebbe stato invece il primo a cadere in acqua. La prima segnalazione scattata dalle ore 17:30 dai gestori dei Cantieri porto. La barca, che poteva ospitare massimo 15 persone si trovava a 300 metri dalla sponda del Lago Maggiore con molte persone a bordo.
A quanto pare la comitiva stava festeggiando il compleanno di uno di loro, ma all’improvviso qualcosa sarebbe andato storto. Incidenti che senza dubbio possono accadere. Ciò che non è chiaro è perché i sopravvissuti si sono allontanati dal luogo del naufragio nell’immediato. Per esempio gli israeliani sono andati via verso Tel Aviv lunedì mattina con il primo volo disponibile. Gli altri curati al pronto soccorso o sistemati nei vari hotel del varesotto sono scappati via poche ore dopo.