I poliziotti hanno protestato, fuori al Comune di Milano, per esprimere il proprio dissenso per l’Area A e B, in quanto creerebbe problemi di mobilità ai colleghi su determinati turni.
I poliziotti hanno avviato una protesta, davanti al Comune di Milano, per esprimere il proprio dissenso in merito all’Area A e B. Le due zone in esame, secondo gli agenti che hanno protestato, creerebbero diverse difficoltà ai colleghi che, in determinati turni, non riescono a prendere i mezzi pubblici. Ecco come si è svolta la manifestazione e cosa hanno chiesto i sindacati.
L’area A e B stanno creando non pochi dissensi in città. E, tra coloro che hanno espresso le proprie perplessità, ci sono anche i poliziotti che hanno protestato fuori a Palazzo Marino.
Gli agenti fanno parte di diversi sindacati di polizia, che si schierando contro le due aree, in quanto diversi colleghi sono impossibilitati a prendere i mezzi pubblici nel turno che svolgono nell’arco di 24 ore.
Misure “illogiche” per i poliziotti, che creano solo diverse problematiche alla categoria, che non riesce a svolgere il proprio dovere – a detta loro – “in maniera serena“.
Alla manifestazione hanno aderito circa un centinaio di poliziotti, che hanno indossato dei bavagli alla bocca, mentre altri fischiavano di continuo, sventolando bandiere delle sigle sindacali di appartenenza e lasciando accese, nel contempo, le sirene accese.
I sindacati che hanno preso parte alla protesta sono Sap, FSP Polizia di Stato, Siap, Siulp, Silp Cigil e Fed.Coisp. Si accusa il comune di mettere il “bavaglio ai poliziotti” in una città come Milano dove l’incide di criminalità è molto alto.
Oltre alla protesta degli operatori di ATM, che richiedono maggiore sicurezza, sia sui trasporti su gomma che nelle varie stazione metropolitane in cui prestano servizio, ora si aggiungono anche i poliziotti che vogliono essere ascoltati, al fine di migliorare le condizioni in cui svolgono il proprio lavoro.
Le aree A e B, dunque, non permetterebbero agli agenti di recarsi agli uffici o agli alloggi di servizio che sono ubicati nell’area C, creando, nei fatti, problemi di ordine pubblico e di sicurezza sul territorio cittadino. Per questo, chiedono di essere ascoltati, al fine di risolvere la situazione in modo preciso e deciso, evitando che emergano delle falle nel sistema e disguidi che inceppano il lavoro degli agenti di polizia.