Proteste sotto la Prefettura: in seguito al blocco dei riconoscimenti dei figli di coppie gay, le famiglie arcobaleno hanno deciso di cominciare una protesta per via di tale stop. Infatti hanno deciso di recarsi sotto la Prefettura per protestare.
Una decisione causata in seguito alla notizia trapelata da pochissimo, riguardante il fatto che le coppie costituite da gay non potranno più riconoscere i figli. Questo non ha potuto creare un grande caos e una grande voglia di protesta che avrà luogo Sabato. Ecco i dettagli di quello che sta accadendo.
Le famiglie arcobaleno hanno ovviamente reagito molto male a tale decisione presa nei loro confronti, sostenendo a viva voce di mettere giù le mani dai loro figli.
Pertanto hanno stabilito di intraprendere una forma di protesta che avverrà sabato 18 marzo alle ore15.
In questa circostanza saranno presenti le associazioni che da molti anni combattono per difendere i diritti di quelle famiglie definite come omo-genitoriali.
Quindi queste famiglie si ritroveranno sotto la Prefettura milanese, per andare a protestare nei confronti del fermo relativo alla registrazione dei figli nati da coppie omosessuali.
Un blocco che è giunto esattamente nella giornata di lunedì 13 marzo, tramite una missiva. Una missiva con cui proprio la Prefettura ha provveduto ad avvisare palazzo Marino. Infatti ha annunciato che, qualora ci fossero state altre pratiche di questo genere, la Prefettura avrebbe effettuato subito l’intervento per annullarle.
Questa forma di divieto è correlata principalmente ai nuovi atti di nascita.
Il sindaco della città di Milano aveva cominciato a formare gli appositi certificati anagrafici con due padri o due madri nel mese di luglio del 2022.
Difatti il sindaco Sala aveva preso la decisione di utilizzare il suo potere di capo dell’ufficio di stato civile, applicando un suo intervento concreto sulla questione.
Ciò basandosi sul fatto che il governo non aveva ancora provveduto a fare una legge appropriata per le famiglie gay e lesbiche, ma nel 2022 non è avvenuto l’unico intervento correlato a questa problematica nel territorio milanese. Questo in quanto già negli anni passati la città di Milano aveva deciso di iniziare questa iniziativa in modo assolutamente concreto.
Successivamente poi tale passo ha dovuto necessariamente rallentare, per via di alcune sentenze contrarie che si potevano risolvere unicamente mediante la creazione di una legge.
Una legge che però non è mai giunta. In ogni caso pareva che il sindaco Sala avesse trovato un’adeguata soluzione, fino a quando il ministro dell’Interno non è intervenuto, chiedendo alla Prefettura di annunciare tale cambiamento ai sindaci.
Quindi il Governo ha colpito di nuovo le famiglie arcobaleno, ora però ha puntato dritto verso quelle componenti maggiormente indifese, ovvero i figli delle famiglie omo-genitoriali.
Un atteggiamento che molti definiscono come una vera e propria infamia, visto che va contro i bambini e gli adolescenti.
Ecco perché queste famiglie hanno deciso di mobilitarsi, programmando una protesta con lo scopo di chiedere dei pieni diritti per i figli di ogni tipo di famiglia.
Questo è l’appello che è stato fatto non solo dalle famiglie arcobaleno, ma pure da Arcigay e Sentinelli, che si sono attivati per svolgere questa manifestazione il pomeriggio di sabato.
Ecco che dunque si parla di una vera e proprio protesta e da parte di queste famiglie che non chiedono altro che diritti per tutti i figli.
La sentenza della Corte di Cassazione a Sezione Unite dello scorso dicembre dichiarava nello specifico una cosa.
Ovvero che tutti i bambini nati all’estero tramite la maternità surrogata, dovessero ottenere il riconoscimento in Italia come figli di entrambi i genitori. Ciò tramite l’adozione in condizioni particolari, richiedendo l’approvazione da parte di un giudice anziché attraverso la trascrizione diretta all’anagrafe.
Dunque utilizzando una circolare per i prefetti, il ministero dell’Interno ha indicato lo stop della Cassazione. Uno stop questo concernente le trascrizioni dei certificati di figli di padri nati all’estero con una madre surrogata.
In più la circolare di corso Monforte va anche a sollecitare altro.
Cosa? L’interruzione di riconoscimenti dei figli di due madri nati in territorio italiano, riservandosi di dare informazioni inerenti i nati all’estero da due donne.
Attenendosi al divieto nei confronti delle coppie costituite da persone dello stesso sesso di poter accedere alle procedure di procreazione assistita medicalmente, il genitore che abbia un legame a livello biologico col figlio potrà essere citato nell’atto di nascita formato in Italia.
Mentre risulta esclusa la trascrizione di atti di nascita costituiti all’estero e che riconducono alla maternità di tipo surrogato. Quindi che attestano il riconoscimento di filiazione nei confronti del genitore definito d’intenzione e senza il legame biologico con il minore.
Il sindaco Sala ha già annunciato che inizierà una battaglia in tal senso. Inoltre ha dichiarato che si occuperà di seguire con estrema attenzione lo sviluppo sia giuridico che normativo di tale vicenda che si mostra molto complicata.
Aggiungendo che sarà sempre pronto a usufruire di ogni opportunità per proseguire nel percorso per il riconoscimento dei diritti di ciascuno. In modo da rendere la città di Milano totalmente in primo piano. Questo è quello che ha assicurato Beppe Sala che dunque sembra stia combattendo in prima linea se si parla di queste questioni.
Questioni sociali molto sentite e ancora molto dibattute.
Questo perché il governo non ci ha pensato due volte per colpire ancora una volta la comunità lgbtq+ e sembra che questa volta lo abbia fatto andando a colpire quelli che sono i diritti delle persone più indifese.
Si parla infatti delle figlie e dei figli delle famiglie omo-genitoriali e quindi di un vero accanimento contro tali bambini che non può che essere considerato un atto davvero infame. Proprio in nome di questo Sabato si tornerà in campo al fine di chiedere in modo totale i diritti proprio per loro, per tutti i figli di tutte le famiglie.
Una manifestazione questa che sicuramente farà parlare di sé e che alla base ha solo una speranza di uguaglianza per tutti.