Dopo essere stato punto da un calabrone, a cui era allergico, un anziano 75 enne di Torrazza Coste è morto dopo l’arrivo in ospedale.
Ieri sera, al Policlinico San Matteo di Pavia, è venuto a mancare l’anziano signore di Torrazza Coste (Pavia), paese dell’Oltrepò Pavese. Era stato punto da un calabrone il pomeriggio precedente. L’uomo aveva 75 anni.
L’anziano ha subito uno shock anafilattico in seguito alla puntura di un insetto al quale aveva una nota allergia.
Immediatamente, i soccorritori sono stati inviati nella sua posizione nelle immediate vicinanze della sua residenza per somministrare le misure salvavita.
Essendo a conoscenza della sua allergia, l’uomo aveva chiesto espressamente di contattare un’ambulanza.
Dopo essere stato trasportato in aereo al San Matteo, il paziente di 75 anni è arrivato in ospedale in gravissime condizioni.
Sfortunatamente, nonostante gli instancabili sforzi del team medico, non erano disponibili opzioni terapeutiche praticabili.
In caso di puntura di uno qualsiasi di questi insetti (comprese api e vespe), è importante mantenere la calma.
Reagire con eccessiva agitazione o movimenti improvvisi può solo servire a irritare ulteriormente la creatura, spingendola potenzialmente a vendicarsi come naturale risposta difensiva. È consigliabile astenersi dal perdere la calma in tali situazioni.
L’azione iniziale dovrebbe privilegiare l’estrazione del pungiglione dall’area interessata, soprattutto se rimane all’interno della ferita.
Questa situazione si osserva frequentemente quando un’ape o calabrone attacca, poiché perde questa particolare sezione della sua anatomia.
Il pungiglione si manifesta come un minuscolo puntino nero al centro della regione arrossata, che può essere facilmente eliminato con una pinzetta o anche con le proprie unghie.
Questa procedura è fondamentale per prevenire le infezioni e fermare la continua iniezione di veleno da parte dell’addome della creatura anche dopo che il pungiglione è stato staccato.
In genere, la risposta è minima e può essere affrontata applicando un cubetto di ghiaccio alla regione colpita.
Ciò contribuirà a diminuire sia il gonfiore che l’impatto del veleno. È imperativo astenersi dal graffiare l’area interessata, poiché ciò potrebbe introdurre batteri nocivi nella ferita, rendendo quindi necessario un trattamento antibiotico in futuro.
È sempre meglio peccare per eccesso di cautela ed evitare questo potenziale rischio.
Nei casi in cui la reazione è estesa, è possibile somministrare come rimedio immediato un farmaco a base di cortisone o un antistaminico. Tuttavia, è essenziale consultare un medico in tali situazioni.