La pasta è molto spesso sulle nostre tavole, ma quanto spesso è opportuno mangiarla? La risposta arriva da uno studio, vi sorprenderà.
Tra gli alimenti italiani per antonomasia troviamo senza ombra di dubbio la pasta. Conosciuta e apprezzata in tutto il mondo come la pizza, nel nostro paese è tra gli alimenti più consumati. Si stima che il consumo di pasta secca sia nettamente superiore rispetto a quello della pasta fresca, la tipica pasta all’uovo.
La cosiddetta pasta secca o pasta industriale è quella che siamo abituati ad acquistare al supermercato in buste di plastica o sacchetti di carta. La pasta secca prevede una composizione esclusivamente di semola di grano duro. Esistono anche altri tipi di pasta, come quella al mais o quelle ai legumi, o quelle formulate specificatamente per persone celiache, le quali però rientrano nei tipi di paste speciali.
La pasta rientra tra gli alimenti altamente energetici ed è naturalmente ricca di carboidrati. Se consideriamo poi che un piatto di pasta è solitamente consumato con almeno un cucchiaio d’olio e un po’ di parmigiano, già solo così le calorie che si assumono sono più di 400. Ovviamente molto spesso si consuma la pasta con condimenti molto più calorici, Pertanto il suo indice glicemico e il rapporto calorico decisamente elevato non rende la pasta l’alimento migliore per una dieta. É però da sottolineare che non è il prodotto a fare la differenza ma le dosi che se ne consumano.
Ovviamente anche lo stile di vita incide molto sul consumo della pasta. Nonostante ciò, pur avendo uno stile di vita sedentario è comunque possibile consumare una porzione di pasta di circa 80 grammi senza ingrassare.
Un recente studio infatti ha stilato delle indicazioni per un consumo regolare di pasta così da poterla inserire in tutti i regimi dietetici. L’ideale sarebbe mangiare la pasta al massimo tre volte a settimana e con porzioni che non superino i 70 grammi. Si consiglia inoltre di non consumarne più di una porzione al giorno, che è preferibile mangiare a pranzo ed evitare a cena. Indispensabile poi unirla sempre al giusto condimento. Preferire dei condimenti ricchi di fibre alimentari solubili piuttosto che condimenti più grassi.
In sostanza è preferibile mangiare una pasta più dietetica e questo dipende esclusivamente dal condimento scelto.
Il consiglio principale è quello di scegliere un tipo di pasta con un indice glicemico più basso e di consumarla nei giorni in cui siamo sicuri di effettuare maggior movimento fisico. Un’altra buona abitudine è quella di consumare la pasta dopo il contorno ed evitare di consumare durante lo stesso pasto pane o patate, qualsiasi sia l’apporto energetico totale.
In un corretto regime dietetico, infatti, non andrebbero mai abbinati dei carboidrati differenti tra loro.
Se si seguono queste semplicissime linee guida, il consumo di pasta è consentito non solo alle persone più sedentarie ma anche a coloro che si trovano in una condizione di sovrappeso. Ovviamente la parola finale spetta al nutrizionista o al medico con il quale si è eventualmente in cura.