I termosifoni delle abitazioni è un fattore importante per il comfort e la sicurezza delle persone. Ci sono diverse opzioni disponibili per riscaldare una casa.
Il freddo che attanaglia il paese in questi giorni, ci porta a chiederci quanto alla fine dell’inverno ci costerà l’esserci riscaldati a sufficienza.
Forme di riscaldamento
Tra i diversi tipi di riscaldamento delle abitazioni in Italia, c’è l’opzione a gas che utilizza il gas naturale o il propano per scaldare l’acqua o l’aria che circola nei tubi e nei radiatori.
Oppure il riscaldamento elettrico, che invece utilizza l’energia elettrica per riscaldare l’aria o l’acqua che circola nei termosifoni o nei pannelli radianti.
Una diversa modalità di riscaldamento è la pompa di calore, questa utilizza l’energia dall’aria esterna o dal terreno per riscaldare la casa.
Negli anni passati molti per risparmiare sulle bollette sono passati al riscaldamento a biomassa, un sistema di riscaldamento che utilizza combustibili di origine vegetale come la legna, il pellet o la cippato per produrre calore.
Il funzionamento di un impianto di riscaldamento a biomassa è simile a quello di un impianto a gas o a pellet, un combustore brucia i biomateriali che producono calore, questo calore viene poi utilizzato per scaldare l’acqua o l’aria che circola nei tubi e nei radiatori.
La biomassa è una fonte di energia rinnovabile e sostenibile, in quanto utilizza materiali di origine vegetale che possono essere coltivati e raccolti localmente, riducendo così le emissioni di CO2 legate al trasporto.
Inoltre, l’utilizzo della biomassa per il riscaldamento può aiutare a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e contribuire a ridurre le emissioni di gas serra.
Quanto ci costano i termosifoni 6 ore al giorno?
Le famiglie italiane, come quelle di tutta Europa vivono il caro bollette con l’accensione dei termosifoni con grande preoccupazione.
Il taglio delle accise non ha giovato granché, una consolazione il fatto che fino a qualche settimana fa la Penisola ha beneficiato di in inverno alquanto mite. Ma la parte più rigida dell’inverno ha fatto il suo ingresso e il riscaldamento è necessario, soprattutto se in casa ci sono bambini e persone anziane o malate, i più vulnerabili.
Chiedersi quanti ci costerà scaldarsi è legittimo, riuscire a rispondersi più problematico.
Infatti per quanto il costo per il riscaldamento in parte dipenda dalla scelta del sistema di riscaldamento, dalla dimensione della casa e dalle condizioni climatiche, occorre conoscere altre variabili.
Il costo dipende dal prezzo dell’energia nella zona in cui abitiamo, dalla potenza dei nostri termosifoni e dalla temperatura a cui vengono imposti. Per calcolare il costo esatto, si deve essere a conoscenza di alcuni dettagli.
Prima di tutto la variabile principale è ovviamente il prezzo che viene fatto per metro cubo di gas dal fornitore.
A ciò si dovranno sommare i costi addizionali se sono basati su base percentuale. Si tratta inoltre di specifiche non facili da calcolare, come il rapporto costo/ora.
Anche in base a quanta energia ci occorre per scaldare casa, fuori la temperatura è bassa, va da se che occorrerà un dispendio di energia maggiore, di conseguenza i termosifoni gireranno a maggior regime.
Di conseguenza possibile fare solo delle stime e con una bolletta cartacea occorre verificare i dettagli, molti ricevono, una bolletta digitale, per cui occorre andare sulla versione per intero.
E’ necessario tirare due somme anche in base al tipo di caldaia di cui siamo in possesso. C’è differenza tra una caldaia che va a GPL, a biomassa o a metano.
Basandosi sul tipo di caldaia più diffusa, cioè quella a metano a metano è noto che al fine di riscaldare 100 metri quadri con il gas metano, occorrono 5 kW/h circa.
Una volta verificato il costo per KW segnato in bolletta, quindi moltiplichiamo per 5.
Il risultato sarà il costo l’ora dei nostri termosifoni in funzione per scaldare la casa. Ovviamente per sapere il costo per 6 ore ( o anche più), dovremo moltiplicare per sei ( o per le ore che ci occorrono).