Quest’anno rimarremo con l’ora legale? Le voci sull’abolizione dell’ora solare si fanno sempre più insistenti, vista la crisi energetica.
L’abolizione dell’ora solare potrebbe diventare realtà, dopo anni in cui si vociferava di questo drastico cambiamento. Infatti ci avviciniamo al fatidico giorno in cui dovremo spostare le lancette un’ora in avanti. Il cambiamento dovrebbe avvenire il 30 di settembre, ma si vocifera che questo cambiamento potrebbe non avvenire.
Infatti è stata avanzata una richiesta al governo, proprio per verificare che ci sia davvero un risparmio di corrente nel mantenimento dell’ora legale per tutto l’anno. Soprattutto in questo periodo di crisi energetica e ambientale, la richiesta al governo di testare l’ora legale per tutto l’anno si fa insistente. Ma quanto potremmo risparmiare davvero?
Si avvicina la notte tra il 29 e il 30 ottobre, e come sempre con l’arrivo lento dell’inverno le giornate si fanno più brevi. Diventeranno ancora più brevi però al cambio dell’ora, quando sposteremo le lancette. Infatti ci dovremo riabituare a vedere il buio calare già dal pomeriggio, soprattutto nel sud Italia.
Inoltre, se ricalibrare le lancette dei nostri orologi per adattarci all’ora solare è un’operazione che richiede solo qualche secondo, ricalibrare le lancette del nostro orologio biologico non è altrettanto immediato. Il cambio dell’ora due volte all’anno sottopone il nostro organismo ad un forte stress.
Non è però solo una questione fisiologica: spostare le lancette un’ora avanti vuol dire anche accendere le luci un’ora prima, e in questo periodo sappiamo bene quanto questo possa costarci. In vista di un inverno in cui dovremo sborsare già grandi quantità di denaro per riscaldare l’intera casa, sarebbe opportuno cercare di risparmiare almeno sulla luce.
C’è anche da tener conto il fattore psicologico, uno studio in Australia aveva dimostrato che al cambio dell’ora ogni anno si riscontra anche un aumento di suicidi (ancora prima di vedere la bolletta!). Come possiamo intuire tutti quanti, la richiesta dell’abolizione dell’ora solare è motivata, oggi più che mai, e non sembra assurdo pensare che siamo vicini ad un riscontro.
I reali benefici di questo cambiamento sono già emersi da una situazione simile che si è verificata negli Stati Uniti nel 2007: il passaggio all’ora solare è stato posticipato di 4 settimane, osservando un risparmio in termini di denaro davvero consistente. La stima di denaro che si potrebbe risparmiare ogni anno ammonta a circa 500 milioni di euro all’anno.
La richiesta al governo è avvenuta attraverso una raccolta firme, sottoscritto da ben 58mila cittadini nell’arco di una sola settimana. Tra i firmatari compaiono anche presidenti di regione, assessori, ex-europarlamentari. L’appello è stato pubblicato su una rivista molto autorevole sull’argomento, la Lancet Regional Heath Europe.
La richiesta è quella di ritardare il subentro dell’ora solare di almeno 30 giorni, spostando così la data del cambio lancette al 30 di novembre. In questo modo anche il nuovo esecutivo potrebbe analizzare i riscontri e stabilire se questa proroga dell’ora legale potrebbe davvero trasformarsi in un’abolizione dell’ora solare.
Il contro principale sarebbe però che l’alba sarebbe, ovviamente, ritardata di un’ora. Questo significherebbe, soprattutto per le regioni del nord Italia, tenere accese le luci di mattina presto. Questo però varrebbe soltanto per una porzione di popolazione, ovvero coloro che vivono più a nord e che si alzano di buon mattino.