Un ragazzo di 17 anni è finito in manette. Nonostante la giovane età si è già reso artefice di reati violenti e gravissimi ai danni di altri minorenni. L’arresto rientra nell’operazione Bad Kids coordinata dal commissariato Sempione
É sconcertante la notizia di un ragazzo di soli 17 anni che, già alla sua giovanissima età, si è reso protagonista di reati gravi e violenti, sintomo del malessere che ancora serpeggia nella nostra società. Il presunto criminale, originario di Milano, è finito in manette. Per lui è scattata un’ordinanza di custodia coordinata dalla Procura della Repubblica. Attualmente si trova presso il Tribunale per i Minorenni.
Ragazzo di 17 anni arrestato a Milano: quali sono i reati di cui si sarebbe macchiato
Il gip ha ritenuto indispensabile la custodia cautelare ai danni di un giovane di 17 anni a causa della sua “inaudita aggressività e la preoccupante reattività”. Il ragazzo in questione avrebbe messo a segno due rapine e ne avrebbe tentata una terza. Le sue vittime sono altri minorenni.
I primi reati si sono svolti nell’arco del mese settembre 2022. In data 8 settembre avrebbe cercato di sottrarre il portafogli a un coetaneo in zona Arco della Pace. Non è riuscito nell’azione criminosa, tuttavia ha sferrato un pugno al volto al malcapitato, finito poi in ospedale. In seguito è stato dimesso con una prognosi di 17 giorni.
Probabilmente insoddisfatto dell’azione non riuscita, nella stessa sera il giovane criminale ha attaccato un 15enne. In questo caso lo ha colpito violentemente tanto da causargli la rottura di un dente. Poi lo ha derubato della felpa. Il secondo colpo riuscito è stato concretizzato poco più di dieci giorni dopo, il 20 settembre, nei pressi del parco Vergani. Ci troviamo in zona Pagano. Ha puntato un’arma da taglio all’addome di un 16enne costringendolo a consegnarli la somma di 70 euro, il proprio bancomat e la tessera dei mezzi pubblici.
Operazione Bad Kids
L’arresto del ragazzo di 17 anni rientra nell’operazione Bad Kids del Commissariato Sempione. Farebbe parte di una banda composta da una quindicina di piccoli criminali che seminano il panico in zona San Siro. Altri due 14enni, infatti, sono stati condotti in comunità di recupero poiché si sono resi responsabili di ben sei rapine e un furto ai danni di coetanei.
Risulta importante affrontare le cause profonde della violenza giovanile, come l’esclusione sociale, la povertà e la mancanza di opportunità. Questi problemi richiedono una risposta complessa e coordinata che coinvolga anche le autorità locali e nazionali. Serve un approccio multifattoriale che coinvolga diversi “attori”, tra cui le famiglie, le scuole e le istituzioni. Bisogna fornire ai giovani opportunità e alternative positive per canalizzare la loro energia in modo costruttivo e sviluppare una visione positiva del futuro.