Il mese del Ramadan a Milano così come in tante altre province slitta di qualche giorno, dato che la nuova luna non è arrivata. Rimane stretto il nodo in tutti i luoghi di preghiera della regione.
Il mese di digiuno e penitenza per i musulmani inizia quindi il 23 marzo e termina il 22 aprile. Durante questo periodo si prevede l’astensione dalle bevande e dal cibo, tutti i giorni fino al tramonto.
Il Ramadan dura da 29 a 30 giorni, si digiuna e non si commette alcun peccato nel rispetto di uno dei cinque pilastri dell’Islam.
Per stabilire quando inizia il mese del Ramadan, bisogna avvistare la luna nuova, o crescente. In assenza della luna nuova è possibile far slittare l’inizio del mese di preghiera di uno o due giorni al massimo. Ad ogni modo, il Ramadan è obbligatorio per tutti i musulmani in buona salute.
Si interrompe al tramonto con un pasto che si chiama iftar, che viene fatto prima del Maghrib, cioè la quarta preghiera della giornata. Si digiuna non soltanto dal cibo, ma anche dal fumo, dai rapporti sessuali, dal bere, dal commettere peccati di qualsiasi tipo, come azioni violente non soltanto fisiche ma anche verbali.
L’obiettivo dei musulmani che rispettano il mese di Ramadan è la vicinanza a Dio, chiamato Taqwa.
In Lombardia oggi ci sono 370.000 musulmani su 1,7 milioni presenti in tutta Italia. Quelli che si sono fermati nella regione oggi rappresentano il 3,7% dei residenti. I numeri sono in costante crescita ma non lontani da disagi e problematiche.
Nonostante i musulmani siano tanti, nella regione non ci sono ancora luoghi di culto dove potersi riunire e pregare tutti insieme. Il problema diventa ancora più evidente nel periodo del Ramadan, perché la comunità non ha un luogo dove riunirsi.
Questa situazione si vive in particolare a Gallarate in provincia di Varese, dove la comunità musulmana ha più volte denunciato l’assenza di un luogo riconosciuto dallo Stato come luogo di culto e di preghiera della regione.
Fino al 2020 i musulmani di Gallarate potevano riunirsi in una struttura dell’impianto sportivo di Cardano. Poi a causa del cambio gestione la consuetudine è stata fermata per forza di cose. Da allora ad oggi quindi da ben tre anni, i musulmani non hanno un loro luogo di preghiera e sentono di essere stati dimenticati.