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Economia e Lavoro

Reddito di cittadinanza, cos’è il Supporto per la formazione e il lavoro e a chi spetta

Reddito di cittadinanza cosa è il supporto per la formazione, a chi spetta? Ecco tutto quello che dovete sapere.

Banconote

Il Governo Meloni che si è già insediato da quasi un anno, sin dall’inizio ha portato avanti una campagna contro il reddito di cittadinanza.

Quest’ultima. come tutti sappiamo è una misura ideata, pensata e voluta dal Movimento 5 Stelle per fronteggiare la povertà e aiutare diverse famiglie italiane a superare le difficoltà economiche.

Ad ogni modo, in tanti sono stati in questi anni a scagliarsi contro questa misura e adesso dalle parole si è passati ai fatti. Il governo Meloni ha infatti pensato a delle misure per superare il reddito di cittadinanza.

Alcune di queste saranno attive a partire dal primo settembre 2023. Ma di che cosa si tratta?

Reddito di cittadinanza, cos’è il supporto per la formazione e il lavoro

In questi giorni non si fa altro che parlare di reddito di cittadinanza e del fatto che questa misura è stata in qualche modo sostituita da altro, anche se lo sarà in via definitiva a partire dal mese di gennaio 2024.

Stiamo parlando di tante novità che sono state introdotte proprio in queste settimane ed una di queste è il supporto per la formazione e il lavoro. Ma sostanzialmente a chi spetta questa misura pensata dal governo per superare il reddito di cittadinanza?

Si tratta di una misura che sarà attiva sostanzialmente dal primo settembre 2023 e prevede l’accesso ad alcuni progetti di formazione nonché di qualificazione e riqualificazione professionale, ma anche un orientamento e accompagnamento a tutte quelle persone di età compresa tra i 18 e 59 anni.

Poi a questi verrà dato poi un contributo pari a €350 mensili per 12 mesi. Nonostante tutto possa sembrare così semplice e lineare al momento c’è ancora tanta confusione e mancano diversi dettagli.

Assegno di inclusione e altra misura

monete e mani

Il Governo Meloni ha anche pensato all’assegno di inclusione e supporto proprio per la formazione e il lavoro.

Il primo sarà attivo a partire dal primo gennaio 2024 ed è una integrazione al reddito sia per quelle famiglie che hanno dei componenti minori al proprio interno, o componenti di almeno 60 anni di età.

L‘assegno di inclusione sarà anche concesso a quelle famiglie dove all’interno c’è un componente con disabilità e alle persone che si trovano in condizioni di svantaggio e che sono inserite in un programma di cura e di assistenza da parte dei servizi socio sanitari territoriali.

Per quanto riguarda invece la seconda misura, ovvero il supporto per la formazione e il lavoro questo sarà attivo a partire dal primo settembre.

Si tratta di una misura introdotta dal Decreto lavoro 2023 e può essere utilizzato anche da quei componenti dei nuclei che percepiscono l’Assegno in particolari condizioni.

A chi è rivolto?

Tutti gli interessati potranno accedere ad alcuni progetti di formazione qualificazione e riqualificazione professionale nonché orientamento e accompagnamento al lavoro.

È rivolto a tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni. E’ stato pensato proprio per coloro che hanno perso il reddito di cittadinanza.

Come già abbiamo avuto modo di anticipare, questo assegno per il supporto prevede di un contributo di €350 al mese per 12 mesi e potrà essere erogato attraverso gli sportelli dei centri per l’impiego e l’INPS.

Al fine di poter ricevere questi soldi, bisognerà quindi aver partecipato a questi progetti di formazione nonché qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento accompagnamento al lavoro e politica attiva del lavoro.

Per poter entrare a far parte di questo progetto bisognerà presentare una domanda. Successivamente il richiedente sarà quindi convocato dai servizi per il lavoro e tenuto a sottoscrivere un patto di lavoro personalizzato.

Importo,  come fare domanda

Si potranno così ricevere delle offerte di lavoro o essere comunque inseriti nei percorsi di formazione. L’interessato percepirà poi un assegno di €350 mensili per circa 12 mesi, proprio per il periodo di partecipazione a questi progetti.

Coloro che ne fanno richiesta saranno obbligati ad aderire a queste misure di formazione indicate proprio nel patto di servizio personalizzato. Dovranno dare conferma entro 90 giorni ai servizi competenti.

La risposta potrà essere data anche via telematica. Se ciò non verrà fatto, il beneficio sarà sostanzialmente sospeso. Le domande si presenteranno in via telematica attraverso la piattaforma che è stata attivata proprio dal governo per l’assegno di inclusione.

Attualmente però questa piattaforma non è disponibile e l’INPS ha fatto sapere che a breve sarà attiva. Il governo però ha fatto anche sapere che potrebbero arrivare delle modifiche rispetto a quanto fino ad ora stabilito per questa misura.

Nell’attesa che la piattaforma sarà attiva e qualora sia necessario presentare la domanda, bisognerà adempiere anche formalmente per avere diritto a questo assegno.

Published by
Giusy Pirosa