Renato Vallanzasca. Il noto malvivente classe 1950, condannato a a quattro ergastoli e 295 anni di reclusione, potrà tornare a utilizzare alcuni permessi premio. Questa è la decisione del tribunale di sorveglianza di Milano
Renato Vallanzasca è stato un criminale, noto per essere stato il leader di una banda di rapinatori e assassini tra gli anni ’70 e ’80. Il suo nome è diventato una sorta di leggenda nella cultura popolare italiana, grazie anche alla sua vita fuori dagli schemi e alla sua personalità carismatica.
Nato a Milano il 4 maggio del 1950, Vallanzasca ha trascorso la sua adolescenza tra piccoli crimini e furti. A soli 19 anni, ha commesso la sua prima rapina a mano armata e nel giro di pochi anni ha formato la banda della Comasina, composta da una dozzina di uomini. Il gruppo ha commesso numerosi crimini, tra cui rapine, sequestri di persona e omicidi, diventando uno dei più temuti della Lombardia.
Per tutti i reati compiuti, il boss della Comasina è stato condannato a 4 ergastoli e 295 anni di reclusione: ha scontato 50 anni. Attualmente si trova nel carcere di Bollate.
Noti sono i suoi numerosissimi tentativi di evasione, alcuni andati a segno. Negli anni ’70 ha terrorizzato il territorio della Lombardia insieme ai suoi compagni tra i quali Antonio Colia, Vito Pesce, Claudio Gatti e Rossano Cochis.
Più volte, nel corso degli anni, ha richiesto la grazia da parte del Capo dello Stato e al Ministero della Giustizia. Gli è sempre stata notificata la concessione. A partire da marzo 2010, Vallanzasca ha potuto usufruire del beneficio del lavoro esterno. Tale opportunità è stata ritirata e ripristinata più volte per svariati motivi. Nel 2014, si trovava in regime di semilibertà concessogli dal carcere di Bollate. Ha tentato di taccheggiare un supermercato di Milano; il fatto gli è costato non ottenere più benefici durante la detenzione.
Da ieri, 4 maggio 2023 (giorno del suo compleanno), il noto criminale potrà usufruire nuovamente di alcuni permessi premio. La decisione è stata presa dal Tribunale di sorveglianza di Milano, che ha accolto l’istanza dei suoi legali, Corrado Limentani e Paolo Muzzi. Tale circostanza è avvenuta poiché è stato dimostrato che Vallanzasca abbia rispettato le prescrizioni. Negargli i permessi e le uscite premio sarebbe “sanzione eccessiva ed ingiustificata” che peggiorerebbe la condizione neorologica di decadimento cognitivo di cui soffre.